PALERMO – E adesso il Palermo chiede giustizia. Dopo la squalifica comminata ad Andelkovic e il successivo ricorso della società, Giorgio Perinetti ha diramato un comunicato piuttosto duro in cui preannuncia “battaglia” per quella che è una vera e propria ingiustizia. Il direttore dell’area tecnica rosanero – ai microfoni di LiveSicilia – ribadisce il concetto: “Andelkovic non deve essere assolutamente squalificato, non c’è mai stato un caso del genere e non capisco perché debba subirlo il Palermo. Il rigore ci sta, ma non accettiamo la squalifica del difensore. Allora potremmo parlare di innumerevoli prove tv e di tante squalifiche che potevano starci nel tempo. Per esempio parliamo del fallo che ha subito Dybala in occasione della gara contro il Trapani. Il fallo fatto è stato violento e in più Dybala dovrà restare fermo per un po’ di partite. Per noi è un danno – dice Perinetti – perché non è stata fatta la prova tv?”.
Perinetti è amareggiato, arrabbiato, ma intende precisare un concetto: “Si stanno lamentando tutti contro il Palermo che vince le partite meritatamente. Castori diceva che potevano rimontare? Abbiamo dato prova, come a Siena, di poter vincere anche in dieci. Parliamo anche dei rigori non dati a Troianiello e Malele”. Poi un messaggio: “Non vorrei che adesso subentrasse una sorta di condizionamento psicologico per i prossimi arbitri. Tutte queste polemiche sono inutili, adesso è il momento di dire basta”.
Intanto, è proseguita con una doppia seduta la marcia di avvicinamento dei rosanero alla sfida di domenica contro il Latina. Nel corso della seduta mattutina il tecnico rosanero ha diviso la squadra in due gruppi, che hanno alternato esercizi in palestra e lavoro tattico in campo. Nel pomeriggio le esercitazioni di natura tattica hanno invece coinvolto l’intero gruppo. Kyle Lafferty ha svolto un lavoro personalizzato, mentre Sinisa Andelkovic si è aggregato al resto dei compagni. Paulo Dybala, Edgar Barreto, Aljaz Struna e Stefano Sorrentino si sono invece sottoposti alle cure dei fisioterapisti.
