Caso Marletta, si alle staminali |La moglie: "Accesa la speranza" - Live Sicilia

Caso Marletta, si alle staminali |La moglie: “Accesa la speranza”

È arrivata poche ore fa l'ordinanza emessa dal tribunale del Lavoro etneo con l'autorizzazione per l'architetto catanese in coma vegetativo da quattro anni ad effettuare l'iter di infusione con il trattamento del professore Davide Vannoni.

Ordinanza del tribunale
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Irene Sampognaro con l'avvocato Desirée Sampognaro

Catania – Il Tribunale del Lavoro di Catania ha emesso nel pomeriggio l’ordinanza che autorizza Giuseppe Marletta, l’architetto catanese dal 2010 in stato vegetativo dopo un banale intervento per la rimozione di due punti metallici alla mascella, a intraprendere le cure a Brescia secondo il metodo Stamina del professore Davide Vannoni, accogliendo totalmente il reclamo contro il provvedimento di primo grado emesso dal medesimo tribunale. La notizia arriva dopo la sentenza beffa emessa lo scorso 26 marzo che aveva lasciato la famiglia e i legali del caso nello sconforto totale, sollecitando Irene Sampognaro a fare un appello all’attuale ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

“Per noi – ha affermato a LiveSicilia Catania Irene – si riaccende una speranza. Per la prima volta dopo tre anni di lunga battaglia, finalmente, una notizia positiva. È stato riconosciuto a mio marito il sacrosanto diritto a curarsi”. Soddisfatta anche Desirée Sampognaro, cognata di Giuseppe Marletta e legale insieme a Silvio Camiolo dell’architetto ricoverato all’R.S.A. di Viagrande. “I giudici – ha dichiarato il legale Sampognaro – facendo giusta applicazione della costituzione hanno riconosciuto a mio cognato il diritto di curarsi presso l’ospedale di Brescia secondo la metodica Stamina, come avevamo già richiesto in sede di ricorso ex 700 del codice di procedura civile. É stata così stravolta la decisione di primo grado che formalmente riconosceva la necessità delle cure e che, tuttavia, dirottava verso le 13 cell factory autorizzate dall’Aifa che però si occupano di altre patologie impedendo di fatto le cure”.


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