Caso Nicole, la clinica Gibiino: | "Nessuno stop all'accreditamento" - Live Sicilia

Caso Nicole, la clinica Gibiino: | “Nessuno stop all’accreditamento”

L'assessore Borsellino ha disposto l'avvio del procedimento per la sospensione della convenzione con la casa di cura dove è nata la piccola deceduta pochi giorni fa. In serata la nota della casa di cura: "La sospensione di Ostetricia? Una notizia falsa". L'Aiop Catania: "No a capri espiatori: si attenda l'esito delle indagini". Sono nove gli indagati dalla Procura di Catania.

La neonata morta
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PALERMO – Il dipartimento per le attività sanitarie della Regione siciliana, in raccordo con l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha avviato il procedimento di sospensione dell’accreditamento delle attività di ricovero finalizzate al parto nella Casa di cura Gibiino di Catania. E’ la clinica dove ha partorito la madre della piccole Nicole, morta nell’ambulanza mentre veniva trasferita a Ragusa perché a Catania non c’erano posti letto di rianimazione infantile disponibili.

L’assessore ha assegnato il termine di 10 giorni per presentare eventuali controdeduzioni. La decisione è stata presa in seguito alle “prime risultanze dell’attività della Commissione congiunta Ministero-Regione e del Nas dei carabinieri. “Le motivazioni del provvedimento – si legge in una nota – risiedono, tra l’altro, nelle incongruenze emerse nelle scelte di gestione del rischio clinico della Casa di cura a seguito dell’esame delle registrazioni della Centrale operativa 118 e nella esiguità del numero dei medici pediatri operanti nella struttura a fronte di oltre 600 parti annui”. Altro elemento di criticità rilevato “attiene al non puntuale rispetto delle disposizioni assessoriali in materia di gestione del rischio clinico e della rivalutazione delle competenze secondo il sistema di attribuzione dei privileges disposto dall’assessorato regionale della Salute nei settori professionali di medicina d’urgenza, cardiologia, ostetricia e ginecologia”.

“Entro stasera avrò la relazione finale e completa degli ispettori, che anche oggi sono in Sicilia”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a proposito dell’inchiesta sulla neonata morta per mancanza di un posto negli ospedali a Catania, giungendo al polo produttivo dell’azienda Janssen Italia per partecipare all’evento ‘Investire in salute per rilanciare l’economia’.

“E’ impensabile e semplicistico – replica il presidente di Aiop Catania, Ettore Denti – attribuire responsabilità, ai medici o a una singola struttura, ancora prima che le inchieste abbiano fatto piena luce sulla vicenda. Nel drammatico caso della piccola Nicole, la realtà è ben più complessa e ha fatto emergere alcune criticità dell’intero sistema sanitario regionale. Andrebbe attivata una  seria riflessione sulla qualità del servizio d’assistenza in Sicilia e sulla necessità di avviare un  reale percorso di efficientamento del sistema per garantire ai cittadini un’assistenza sanitaria di qualità. E bisognerebbe individuare esattamente cosa non ha funzionato”. Denti sottolinea poi che “in provincia di Catania non è stato mai attivato il Servizio per il trasporto di emergenza neonatale (STEN) e il Servizio di trasporto materno assistito (STAM), obbligatori per legge, secondo quanto stabilito dalle Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, sicurezza e appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e dal decreto regionale del 2 dicembre 2011. Servizi prioritari per la messa in sicurezza dei punti nascita di primo livello, pubblici e privati, che non hanno obbligo di essere dotati di Unità di terapia intensiva neonatale (Utin), secondo la rete dell’emergenza individuata dall’assessorato regionale alla Salute. E’ un fatto gravissimo per la sicurezza delle pazienti e dei neonati e stupisce, pertanto, che, dal 2012, servizi, che rappresentano componenti essenziali ed indispensabili della rete per le cure perinatali, non siano stati ancora realizzati. Abbiamo già chiesto alla Regione, con una nota inviata ieri, di assumere con urgenza gli interventi per attivare Sten e Stam a Catania, anche per evitare che in futuro possano avvenire simili tragici accadimenti”.

L’Aiop ricorda di avere più volte chiesto alla Regione l’istituzione nei Punti nascita pubblici e privati di posti letto di terapia intensiva neonatale, ma ha sempre ricevuto risposte negative: “Ci è stato detto che la rete della terapia intensiva neonatale sarebbe già satura”.

“Respingiamo con forza il tentativo di trovare, a tutti i costi, un capro espiatorio nella drammatica vicenda – conclude l’avvocato Denti –  prima ancora che la magistratura abbia concluso le sue indagini. Auspichiamo, pertanto, che in Sicilia si intervenga con decisione per attuare la normativa vigente, che prevede la realizzazione di una rete di Punti nascita che, per essere funzionate ed efficiente, come tutti i sistemi in rete, non può che essere concretamente collegata ed integrata con tutte le strutture, territoriali ed ospedaliere, che ne fanno parte, per garantire ai cittadini  un servizio sanitario sicuro”.

*Aggiornamento ore 20.20
La notizia di una “presunta sospensione dei servizi di Ostetricia resi dalla casa di cura Gibiino è del tutto errata e destituita di ogni fondamento”. Lo afferma una nota della clinica di Catania, dove è nata la piccola Nicole, sottolineando che “la diffusione di siffatte
notizie ha creato e continua a provocare ingenti danni all’attività della struttura che è operativa e non ha sospeso i ricoveri”. “L’eventuale diffusione di informazioni e notizie contrarie al dato reale sopra illustrato – aggiungono dalla casa di cura – costringeranno la scrivente ad assumere ogni iniziativa giudiziaria volta alla salvaguardia dei propri diritti”.


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