"Deportano i nostri cani": Catania, scontro tra animalisti e Comune - Live Sicilia

“Deportano i nostri cani”: Catania, scontro tra animalisti e Comune

La rabbia per le voci su più di mille cani randagi in partenza per la Germania, la replica dell'assessore.

CATANIA – Cani ceduti a migliaia a canili all’estero non meglio identificati, che partirebbero proprio dai canili catanesi. Sui social network le voci circolano, è difficile controllarle, e nel breve tempo di un fine settimana, quello appena trascorso, chiamano a raccolta un buon numero di animalisti della città etnea: associazioni provenienti da Roma avrebbero fatto un giro delle strutture in cui sono ospitati i randagi della città, per fare una selezione e poi portarsene via 1200. Ma sono voci, e per giunta esagerate, ribatte l’amministrazione comunale: “Non ci sono cani che si stanno muovendo, non ci sono atti ufficiali, c’è stato solo un incontro conoscitivo” dice Michele Cristaldi, assessore comunale con la delega al benessere e alla tutela degli animali.

Scaramucce sui social

Tutto inizia sabato, quando Pietro Ivan Maravigna, avvocato e amante degli animali, pubblica sulla sua bacheca Facebook una denuncia: “Mi dicono, e spero davvero che sia una falsa notizia, che il Comune sta svuotando i canili di Catania per “trasferire” 1200 cani in Germania. Perchè?”. La sezione commenti del post di Maravigna diventa in breve tempo un punto di raccolta di diversi amanti degli animali, che si dicono disgustati dalla notizia o che, in alcuni casi, la confermano o aggiungono dettagli, sostenendo che in Germania degli animali si perderebbero le tracce.

Poche ore dopo, l’assessore Michele Cristaldi smentisce, sempre a mezzo social, scrivendo: “Ho letto fantasiosi post sulla vendita di addirittura 1200 cani all’estero… Credo sia quasi banale smentire categoricamente tali affermazioni anche perché non lo consentirebbe la legge…Per cui tutti i soggetti interessati possono stare tranquilli”.

Il post di Cristaldi non lascia contento il mondo animalista, che continua a chiedere una smentita delle voci secondo cui associazioni ambientaliste starebbero girando i canili catanesi per portarsi via 1200 cani. Qualcuno ripesca anche una vecchia storia che riguardava un’associazione con sede a Roma, da tempo accusata di essere al centro di spostamenti massicci di cani dall’Italia alla Germania, e tra le voci si insinua prorio quella che tra le persone che hanno chiesto di entrare nei canili catanesi, e che l’assessore Cristaldi avrebbe incontrato prima delle visite, ci sarebbero proprio membri di quell’associazione.

“Persone con una cartellina”

Ad aggiungere dettagli sulla visita nei canili catanesi, in un video pubblicato sempre su Facebook, è di nuovo Pietro Ivan Maravigna. Il quale racconta che nei canili in cui sono ospitati i randagi catanesi sarebbero arrivate delle persone che avrebbero iniziato a prendere nota, cartelline alla mano, delle caratteristiche di ogni singolo cane, annotando altezza, peso, stato di salute. Nel video, Maravigna ribadisce inoltre gli interrogativi che aveva già posto sui social all’assessore Cristaldi: “Ha incontrato i rappresentanti di queste associazioni, sì o no? Cosa si sono detti? Che accordi hanno raggiunto, oralmente, dato che non ci sono delibere?”

Raggiunto al telefono da Livesicilia, Maravigna racconta di avere ricevuto diverse segnalazioni di visite, da parte di associazioni provenienti da fuori Sicilia, nei canili del catanese. “Nel caso del canile di Regalbuto, dove sono ospitati diversi dei cani del comune di Catania – dice Maravigna – il direttore ha ricevuto una telefonata proprio da parte dell’assessore per garantire l’accesso alle associazioni”. La presenza dei visitatori con la cartellina è stata confermata anche in altri due canili.

“Sulle adozioni esiste una circolare del ministero della Sanità a cui si deve fare riferimento – dice Maravigna – e che è molto chiara nel dire che si possono fare affidamenti solo a singoli cittadini, non ad associazioni, e che le adozioni non possono mai essere fatte in lotti, con molti animali per volta”.

Diverse associazioni del movimento animalista catanese si riuniranno nei prossimi giorni proprio per avere chiarezza sulle visite nei canili: “All’assessore chiedo – dice ancora Maravigna – se e siano stati o se saranno, nel caso di future convenzioni, rispettati i criteri che sono stati individuati nella circolare del ministero della sanità, ovvero affidamento di animali solo alle persone e non alle associazioni. Questi cani fanno parte della nostra comunità, perché la comunità catanese è fatta sia di persone che di animali, dunque non accetteremo la deportazione di cani catanesi in Germania. Chiediamo se l’assessore conosca e voglia rispettare questa circolare, in tutti quelli che saranno i futuri passaggi”.

“Nessun cane si sta muovendo”

Ma per l’assessore Michele Cristaldi c’è poco da chiarire: “È chiaro, è evidente, che non sono previsti trasferimenti: non stanno partendo cani, non sono previste vendite di cani, non è previsto niente di tutto questo. Non ci sono convenzioni, protocolli, niente di firmato. Non c’è nulla, e senza documenti nessun cane potrebbe lasciare i canili catanesi”.

Cristaldi è convinto che tutto nasca da un equivoco: “Ho in effetti incontrato tre associazioni animaliste, venerdì scorso, come incontro di continuo delle associazioni nell’esercizio delle mie funzioni: mi propongono delle idee, e credo sia dovere dell’assessore ascoltare tutti. Nello specifico, queste tre associazioni mi hanno proposto una collaborazione per l’adozione di alcuni cani, non 1200, e dato che i membri di una di queste associazioni arrivavano da Roma mi hanno chiesto se era possibile vedere la situazione nei canili”.

L’assessore con delega alla tutela degli animali non poteva rifiutarsi, dice: “I canili non sono miei, ogni associazione volontaria può entrare, sono a libero accesso. Io ho messo in contatto quelle associazioni con i gestori, ma lo faccio con qualsiasi associazione, perché non posso dire chi può entrare e chi no in un canile, in modo arbitrario”.
Le associazioni al centro delle voci, dice Cristaldi, hanno fatto un giro di tre strutture convenzionate, circa un’ora a canile: “Avranno visto una cinquantina di cani – dice l’assessore – ma non è che li hanno selezionati, li hanno solo visti”.

Anche perché non sarebbe semplicissimo fare partire dei cani verso l’estero: “Ci vogliono dei controlli – dice Cristaldi – bisogna produrre della documentazione, servono delle vaccinazioni, un cane non può semplicemente andare via. Aggiungo che io stesso faccio le mie verifiche sulle associazioni, sulla loro credibilità come operatori e su quello che propongono”.

E a proposito del rispetto delle norme sulle adozioni, Cristaldi dice: “Non c’è nessuna richiesta da parte di nessuno, dunque non ha senso parlare di altro. Al momento abbiamo avuto solo un colloquio d’interlocuzione, durante il quale ho detto quali sono i paletti, le procedure per l’affidamento, ma nessun cane è in procinto di partire da nessuna struttura convenzionata del comune”.


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