Catania capitale della Chirurgia |Il Rettore: "L'Ateneo protagonista" - Live Sicilia

Catania capitale della Chirurgia |Il Rettore: “L’Ateneo protagonista”

Lunedì prenderà il via il grosso convegno regionale su “Appropriatezza delle cure, efficienza organizzativa ed innovazione tecnologica in Chirurgia”.

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CATANIA. E’ tutto pronto per il grande evento che in un colpo solo riunirà numerosi decision makers provenienti da tutta la Sicilia, per discutere sul futuro della chirurgia catanese e non solo. Lunedì, infatti, a partire dalle ore 8.30 all’hotel Nettuno prenderà il via il primo Convegno Regionale, “ Appropriatezza delle cure, efficienza organizzativa ed innovazione tecnologica in Chirurgia”, cui prenderanno personalità illustri del mondo universitario, politico e sanitario, fra cui: il governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta e l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, quest’ultima in qualità anche di coordinatrice dell’evento insieme al Responsabile Scientifico, Antonio Biondi. Il meeting è stato presentato quest’oggi alla stampa da Giacomo Pignataro, Magnifico Rettore dell’Università di Catania con Francesco Basile, organizzatore e coordinatore del convegno e dal responsabile scientifico, Antonio Biondi. Entrambi medici chirurghi e docenti dell’ateneo catanese. “Questo convegno mette – afferma Pignataro – insieme tutti gli attori coinvolti nel settore della sanità e dell’università. Siamo molto felici di questo evento. Lo abbiamo molto incoraggiato e ci riempie di orgoglio il fatto che l’Università di Catania con le sue eccellenze nell’ambito sanitario, – conclude – sia protagonista”.

Ma ci saranno ancora molti attori coinvolti, a vario titolo, nella complicata gestione della macchina della sanità in Sicilia, fra cui: direttori generali, amministrativi e sanitari delle aziende ospedaliere e territoriali; docenti di Chirurgia delle tre Università siciliane; primari e dirigenti medici ospedalieri; dirigenti medici ed amministrativi del settore ospedaliero privato; direttori delle farmacie ospedaliere regionali, Provveditori economi, funzionari e dirigenti dell’assessorato regionale alla Salute. Insomma, un nutrito parterre a confronto per individuare il bandolo della matassa sul tema della sanità siciliana. Il bilancio della regione, infatti, per circa il 50% risponde alla voce sanità. Parliamo, cioè, di un sistema in cui, come è ben risaputo, ruotano svariati miliardi di euro, molti dei quali spesso utilizzati male.

“Il convegno – spiega il professore Basile, organizzatore dell’evento– avrà lo scopo di discutere proprio le numerose criticità che insistono sulla sistema sanitario. Innanzitutto, partendo dall’efficienza organizzativa, “ per ridurre gli sprechi – prosegue – è importante la negoziazione del budget, questo sempre soggetto alle varie contrazioni della spesa sanitaria”. Ma non tralasciando la qualità nelle prestazioni, cure appropriate al tipo di patologia e innovazioni tecnologiche. “E’ di vitale importanza – precisa ancora Basile – concentrarsi sulla validazione delle nuove tecnologie, capire se sono efficaci e soprattutto se sono sostenibili dal sistema sanitario. Il DRG, ( Diagnosis-related group), ovvero quanto la regione rimborsa per ogni intervento chirurgico, è un altro problema di cui ci lamentiamo noi chirurghi. La valutazione dei rimborsi è ormai antiquata. Attualmente, infatti, – dice – non si tiene conto di molti fattori. Basti pensare che alcuni interventi per determinate patologie vengono effettuati utilizzando moderni sistemi di microchirurgia, tuttavia al rimborso vengono ancora pagati come se fossero interventi di una volta, quindi la somma destinata – specifica Basile – è inferiore rispetto al tipo di intervento”.

Migliorare e ottimizzare la gestione della spesa è una priorità, dunque. E le novità potrebbero partire proprio dall’interno della sala operatoria. E’ già al vaglio l’introduzione di soluzioni innovative per razionalizzare la spesa. In buona sostanza, per ridurre gli sprechi di denaro pubblico, la regione rimborserà solo il materiale effettivamente utilizzato per ogni intervento. Ad oggi, infatti, la regione, con cadenza annuale, rimborsa tutto ciò che complessivamente viene acquistato, non sapendo se in realtà quel materiale sia stato interamente utilizzato o meno. “ Mi chiedo – evidenzia Basile – come mai questo sistema non sia ancora stato reso disponibile. Io nel mio reparto al Vittorio Emanuele lo utilizzo già e devo dire fa risparmiare parecchio, perché consente di conoscere la spesa reale per ciascun intervento svolto”.

Ma non mancano anche le belle notizie. La mobilità passiva è, infatti, notoriamente causa di sprechi in Sicilia, ma a Catania, “non c’è mobilità passiva. – afferma Basile – La chirurgia qui è di buon livello, anche le strutture sono nuove, moderne e migliori rispetto ad altri parti della Sicilia. I pazienti rimangono qui per curarsi e riusciamo ad attrarne anche da altre provincie e persino dalla Calabria. Questo è un dato certamente positivo, che gioca a nostro favore e sul quale puntiamo per far valere i nostro lavoro”.

Tuttavia, il convegno non potrà non tener conto dei feroci tagli che, purtroppo, toccano tutti i settori. “In realtà – spiega Antonio Biondi, responsabile scientifico dell’evento – ci sono moltissime opportunità di finanziamenti per la ricerca sanitaria in Sicilia. E molte delle quali risultano sconosciute agli operatori. Durante il dibattito ci sarà un capitolo destinato proprio a questo tema. L’obiettivo e il nostro dovere sono quelli di offrire le migliori cure ai pazienti, razionalizzando la spesa, non rinunciando alle innovazioni tecnologiche. Ecco perché è necessario un tavolo tecnico con tutti gli attori coinvolti. Le opportunità deriveranno anche dai fondi europei. Negli anni i soldi della Comunità europea sono stati utilizzati malissimo, un cambiamento di rotta – conclude il professor Biondi – in questo senso è altrettanto necessario per crescere”.

 

 


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