CATANIA – Orrore nell’ospedale abbandonato. All’interno del Garibaldi-Ascoli-Tomaselli ci sono numerosi feti, embrioni, organi e ossa umane in balia di vandali e ragazzini che accedono, indisturbati, alla struttura.
Orrore nell’ospedale abbandonato
I video corrono tra le storie di Instagram, i corridoi del colossale ospedale ‘fantasma’ di via Passo Gravina, abbandonato dal 2009, sono un brulicare di studenti e vandali. Foto, urla e molta suggestione animano gli ‘stati’ WhatsApp e i “reel” di ragazzi e ragazze. Quelli più cliccati esibiscono i feti nei barattoli che si trovano in ciò che resta del reparto di istologia ed embriologia del nosocomio.
A quindici anni dalla chiusura entrare nelle stanze è un viaggio all’inferno. Corpicini mummificati anche nei corridoi, tra le scatole dei farmaci scaduti e i tubicini per le flebo. Su un bancone non si contano denti e teche craniche. E ancora, organi umani sotto vetro, polmoni essiccati su una cassetta.
L’ospedale e l’odissea della ristrutturazione
Nel 2009 il Garibaldi-Ascoli-Tomaselli viene abbandonato. Durante il Covid il giardino che lambisce il nosocomio viene utilizzato per l’esecuzione dei tamponi.
Nel 2013 la Regione sottoscrive un protocollo per far nascere, all’interno dell’ex ospedale, una “cittadella giudiziaria”. Nel 2018 l’allora presidente Nello Musumeci sottoscrive un accordo con l’azienda Garibaldi, proprietaria della struttura, per la costruzione di un “centro direzionale della Regione”.
Contattiamo l’ufficio stampa del Garibaldi: “L’utilizzo del nosocomio è stato ceduto, in comodato d’uso – spiegano – all’università, ma i locali sono inutilizzati dal 2009 e l’attuale manager, nominato di recente, non è al corrente di cosa ci sia all’interno”.
“L’università di Catania – spiega l’ufficio stampa – sta lavorando alla ristrutturazione per la creazione di una cittadella universitaria”. Ma adesso si pone il tema della “sicurezza”.
La paura dei residenti
“Abbiamo paura per i nostri figli – dicono i residenti – perché entrano di notte e di giorno in questo ospedale abbandonato attraverso un percorso che tutti conoscono“.
Un genitore che vuole mantenere l’anonimato lancia un appello ai proprietari della struttura: “Chiediamo solo che venga messa in sicurezza e che si dia una degna sepoltura a quei feti di bambini nati morti o abortiti”.