Il manifesto di 49 docenti: Stop a rapporti con Università israeliane

Il manifesto di 49 docenti: “Stop ai rapporti con le Università israeliane”

La missiva al Rettore e al Senato accademico
CATANIA
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CATANIA – Le richieste arrivano da 49 docenti dell’Ateneo catanese. E riguardano i rapporti dell’Università etnea con quelle Israeliani.

La lettera

“Come docenti dell’università di Catania – scrivono i prof in una missiva indirizzata al Rettore Priolo e al Senato accademico – riteniamo sia necessario far sentire in modo forte e chiaro la nostra voce di fronte all’orrendo massacro della popolazione palestinese da parte di Israele.

Ad oggi circa 37.000 morti, per la maggior parte donne e bambini, dal tragico attacco del 7 ottobre, per un’azione di guerra che la Corte Internazionale di Giustizia sta giudicando come “plausibile genocidio”, e per cui la procura della Corte Penale Internazionale ha chiesto il mandato di cattura, oltre che per i leader di Hamas, anche per il premier e il ministro della difesa israeliani, i quali hanno peraltro ignorato la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 25 marzo 2024 (n. 2728) che imponeva l’immediato cessate il fuoco”.

Le richieste

Le richieste dei docenti, vertono su quattro punti:

Integrare con una delegazione degli/elle studenti/esse per la Palestina la Commissione che dovrebbe valutare “attentamente il rispetto del nostro codice etico e del nostro Statuto nella ricerca e nei rapporti interistituzionali” al fine di “escludere da ogni accordo negoziale attività che fanno riferimento a tecniche direttamente o indirettamente connesse ad attività di tipo bellico e/o ad alto impatto ambientale”, riguardanti cioè anche lo sviluppo di tecnologie dual use per scopi militari.

Sospendere, nelle more dei lavori della Commissione, gli accordi con quelle aziende come la Leonardo spa che producono dichiaratamente tecnologie belliche.

Interrompere gli accordi e le relazioni formali con università israeliane, come quello in vigore con l’Università di Tel Aviv, o quantomeno impegnarsi a non stipularne di nuovi sino alla fine della crisi in atto.

Dichiarare esplicitamente che mai si stringeranno accordi con Università e aziende israeliane con sede in territori palestinesi occupati illegalmente.

I firmatari

Come detto, sono 49 in tutto i docenti primi firmatari che hanno sottoscritto la richiesta:

Stefania Arcara, Maria Luisa Barcellona, Rossana Barcellona, Lavinia Benedetti, Alberto Biuso, Margherita Bonomo, Laura Bottini, Ferdinando Branca, Claudia Cantale, Luca Capponcelli, Venera Cardile, Rossella Caruso, Mirella Cassarino, Xenia Chiaramonte, Lorenzo Coccoli, Lucio Compagno, Eliana Creazzo, Anita Fabiani, Sabina Fontana, Salvo Giuffrida, Antonio Grassi, Rosario Gulino, Fabrizio Impellizzeri, Simona Inserra, Souad Lagdaf, Cristina La Rosa, Simona Laudani, Giampiero Leanza, Giovanni Li Destri, Alessandro Lutri, Raffaella Malandrino, Anna Maria Maugeri, Salvatore Marano, Vincenzo G. Nicoletti, Vincenzo Pezzino, Gianni Piazza, Antonio Pioletti, Venerando Pistarà, Alessandro Pluchino, Francesco Punzo, Marcella Renis, Maria Olivella Rizza, Luca Ruggiero, Laura Sciacca, Attilio Scuderi, Fulvia Sinatra, Alba Rosa Suriano, Salvatore Tinè, Antonio Vesco.

Un forum permanente

“Pur valutando positivamente alcuni passaggi – concludono – come quello relativo allo stanziamento di fondi per l’accoglienza di studenti e docenti palestinesi in fuga dalla distruzione di scuole e a favore dell’università a Gaza, o quello sull’impegno a rendere disponibili entro breve tempo i testi degli accordi internazionali con altri atenei, anche noi come docenti dell’università di Catania riteniamo largamente insufficiente la mozione del senato catanese.

Riteniamo infine che sia necessario avviare da subito in Ateneo e dunque anche nella nostra realtà una riflessione – tra docenti e studenti/esse – sui temi globali dei conflitti e delle diseguaglianze sociali e geo-politiche. Per tale ragione – a presidio di dibattito, conoscenza, libera circolazione di idee e promozione di una cultura di pace, antifascista e di un’azione critica e civile – ci impegniamo a costruire nei prossimi mesi un “Forum permanente dell’Università di Catania su diseguaglianze e conflitti”.


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