CATANIA – Si sono presentati in Procura accompagnati dal proprio legale per farsi interrogare. Hanno salito le scale della Procura e sono comparsi dinanzi ai magistrati. Non ci hanno pensato due volte, dopo aver appreso di essere stati denunciati per un reato particolarmente grave: sottrazione di minore.
Marito e moglie, catanesi, da un anno e mezzo ospitano due bambine ucraine. Hanno dato loro affetto. Le hanno accudite e salvate già due volte. Dapprima le hanno salvate dalle bombe. Poi dalle loro malattie. Le piccole infatti non stanno bene ed è stato necessario ricorrere alle cure di strutture specializzate, come il Gaslini di Genova.
Eppure, i coniugi sono costretti a lottare contro la burocrazia ucraina e il diritto internazionale. Hanno dovuto nominare degli avvocati, Luca Pedullà e Ilaria Spoto Puleo. L’obiettivo? Salvare per una terza volta le bambine. Per effetto di una controversa decisione presa da rappresentanti nominati dal Consolato generale ucraino di Napoli, le piccole rischiano di dover tornare in patria.
Nonostante i conflitto russo-ucraino sia ancora in corso, infatti, vi sarebbe una richiesta di rimpatrio. E in questo clima generale, nei confronti dei genitori sarebbe scattata anche una denuncia. Per questo si sono presentati dinanzi ai magistrati della Procura, assistiti da un avvocato penalista, Tiziana Aloisio. I contenuti dell’interrogatorio sono coperti dal segreto istruttorio.
La Procura: si nomini un curatore per “conflitto d’interessi”
Nel frattempo ieri è stato anche il giorno dell’udienza sulla richiesta della Procura di Catania al Tribunale di nominare un curatore speciale per le bambine. La Procura ha infatti deciso di intervenire, chiedendo la nomina di un curatore. La famiglia catanese aveva infatti segnalato l’ipotesi di un “conflitto d’interesse”.
Da una parte l’interesse dei minori a rimanere in Italia. Di non tornare dove piovono le bombe. E dall’altro la richiesta del curatore nominato dal Consolato, che invece intende riportare in patria le piccole il prima possibile.
I giudici, al termine di una udienza a cui ha partecipato anche la famiglia – con gli avvocati Pedullà e Spoto Puleo – si sono riservati di decidere. La decisione potrebbe arrivare nelle prossime ore. I giudici per il momento devono pronunciarsi su alcune questioni preliminari.
Il Consolato: nuova designazione di un curatore speciale
Nel frattempo dal Consolato sarebbe arrivata un’ulteriore nomina di un curatore speciale. Allo stato non si ha notizia di un’ipotetica modifica del decreto del Gabinetto dei Ministri ucraini del 1 giugno di quest’anno che prevede il rimpatrio dei minori solo al cessare della guerra. Attualmente in Ucraina è ancora in vigore la legge marziale.