MOSCA – L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha già parlato di un’autentica stangata in arrivo. Il rischio arriva dalla Russia, che rifornisce il 19 per cento dell’energia consumata dall’Europa. Per le per le cosiddette “utenze fragili”, secondo l’Arera, i rincari potrebbero raggiungere il 18,2 per cento nel primo trimestre 2025.
Mosca dal 1 gennaio ha mutato le proprie rotte: non transiterà più dall’Ucraina, per gli effetti del conflitto. La tensione alle stelle e la propaganda bellica rischiano di incidere nuovamente sui costi energetici in Europa e in Italia in particolare.
L’UE: un impatto “limitato” sulla sicurezza
Già i primi dati sono preoccupanti, ma frutto di reazioni preventive: il 31 dicembre, i prezzi europei del gas hanno toccato i 50 euro al megawattora, spinti anche dalle temperature in ribasso. Secondo la Commissione europea l’impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas dovrebbe essere “limitato”.
Peraltro non ci sarebbe alcun rischo di una crisi energetica, dato che i siti di stoccaggio di gas naturale nell’Ue sono pieni in media al 73,17 per cento. In Italia il dato sale al 79,92 per cento. Il portale Facile.it ha stimato i rincari pari a 272 euro tra luce e gas in una famiglia-tipo.