CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) E SIRACUSA – Catania e Siracusa sono fuori dai giochi. Si è chiusa con grande rammarico ed amarezza la giornata di ieri che ha visto infrangersi i sogni promozione di entrambe le formazioni siciliane, le quali hanno concluso la loro stagione al primo turno dei playoff: e se gli etnei si sono ritrovati di fronte un severo ostacolo da superare come le vespe di Castellammare di Stabia al “Menti” e l’obbligo di vittoria per passare al turno successivo, gli aretusei si sono fatti sorprendere in casa da una squadra di pari livello come la Casertana avendo dalla propria parte due esiti su tre.
QUI CATANIA – Dopo l’eliminazione dai play-off promozione, culminata con il pareggio a reti bianche sul campo della Juve Stabia, in casa rossazzurra è già tempo di bilanci. Il reset della stagione non può certo definirsi positivo, con l’unica nota lieta rappresentata dall’utilizzo, sia pur tardivo, di qualche giovane di belle speranze che potrebbe tornare utile nel prossimo futuro. In particolare, Manneh ha mostrato di possedere le caratteristiche per far parte del nuovo organico che la società dovrà adesso costruire nel tentativo di puntare al ritorno in serie B. Tanti sono stati i fallimenti e – primo fra tutti – il progetto tattico mai decollato definitivamente e passato attraverso la praticità di mister Rigoli, il curioso interregno di Petrone e la gestione tecnica di Giovanni Pulvirenti che, non discutendo l’impegno e l’applicazione, ha lasciato intravedere varie lacune, risultate poi decisive. Anche nell’ultima gara stagionale, quella che ha sancito l’eliminazione dalla corsa promozione, il Catania visto in campo ha palesato limiti di personalità e gestione della palla, oltrecché di mancanza di quella intraprendenza che sarebbe stata necessaria per sovvertire il pronostico.
Da sola non può bastare la giustificazione dell’inferiorità numerica maturata dopo mezzora perché la stessa si sarebbe potuta e dovuta evitare, considerate le evidenti difficoltà di un insufficiente Parisi in marcatura sullo sgusciante Lisi. La squadra rossazzurra avrebbe superato il turno solo vincendo ma l’atteggiamento sciorinato al “Romeo Menti” è stato ben lungi da quello atteso. Inutile, tuttavia, fare processi sommari ed individuare capri espiatori. Semmai, la società etnea è chiamata a dare risposte concrete alla paziente tifoseria rossazzurra, a cominciare dalla scelta di un allenatore in grado di gestire il gruppo nel modo migliore e di puntare, senza “se” e senza “ma”, ad un campionato di vertice con la prospettiva della serie B. Da valutare attentamente ogni scelta tecnica: molti (se non quasi tutti) i calciatori in “rosa” sembrano destinati a cambiare aria. Il Catania è sostanzialmente da rifondare, anche per restituire l’entusiasmo necessario ad un ambiente stanco di chiacchiere e promesse.
QUI SIRACUSA – Si spengono le luci al “De Simone”, ma la delusione per l’eliminazione a sorpresa del Siracusa all’esordio nei playoff con la Casertana è stata spazzata via dal lungo e sentito applauso del pubblico aretuseo. I novanta minuti di ieri, infatti, non macchiano la stagione dei leoni, che si sono resi protagonisti di una bella favola. Da squadra intimorita e apparentemente non adeguata degli esordi tra i professionisti a matricola terribile, il Siracusa di Sottil si è fatta apprezzare e rispettare da tutto il girone C, crescendo e guadagnando consensi partita dopo partita fino ad arrivare ad un traguardo impensabile ad inizio stagione come la qualificazione ai playoff.
Una volta raggiunti gli spareggi con 57 punti conquistati, però, era lecito a quel punto pronosticare un cammino un po’ più lungo dei leoni nelle eliminatorie, soprattutto contro i falchetti che erano a digiuno di vittorie da metà marzo. E invece forse le gambe hanno tremato nella prima notte della stagione al “De Simone”. Lo svantaggio maturato dopo appena 9’ non aveva scoraggiato più di tanto gli aretusei che col passare dei minuti hanno alzato sempre più il baricentro, ma quando l’occasione per colpire è arrivata la lucidità sotto porta è venuta meno: clamorosa la chance gettata alle ortiche da Lele Catania, che nel corso del campionato ha trascinato a suon di prodezze il Siracusa, ma anche capitan Spinelli, Scardina e persino Turati, difensore col vizio del gol, sono andati ad un passo dal riacciuffare il pari che avrebbe regalato il passaggio del turno. Ma la Casertana è riuscita a tenere botta e ad affondare il colpo del definitivo ko nei minuti finali che ha messo la parola ‘fine’ alla stagione degli azzurri.
Adesso non resta che tirare le somme: il presidente Cutrufo dovrà valutare bene e pianificare come fatto egregiamente quest’anno per riproporre una squadra competitiva anche l’anno prossimo. Resta da decifrare in primis il futuro del direttore sportivo Laneri, affezionato ai leoni ma al tempo stesso molto richiesto sul mercato, e poi anche dei gioielli del Siracusa che quest’anno si sono contraddistinti recitando un ruolo da assoluti protagonisti: trattasi del portiere Santurro, di Turati, di Valente e dello stesso Scardina, quest’ultimo partito col freno a mano ma che nella fase centrale della stagione ha risolto molte partite complicate. Infine saranno da valutare anche le situazioni dei giocatori arrivati in prestito come, ad esempio, Pirrello e Toscano che dovrebbero fare rientro alla base a Palermo.