Catania e la cessione di Castellini: sconforto e (tanta) confusione

Catania e la cessione di Castellini: sconforto e (tanta) confusione

A chiusura di mercato non sono state accontentate le richieste di Toscano
CALCIO - SERIE C
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CATANIA – Opzione con obbligo di acquisizione a titolo definitivo al verificarsi si determinate condizioni. Al di là dei tecnicismi. Oltre le parole che hanno più a che fare con la burocrazia. Il freddo dispaccio col quale è stato annunciato il passaggio di Castellini al Pisa ha creato un sentimento di sconforto in qualunque tifoso rossoazzurro. Tanto nella forma quanto nella sostanza. 

È impresa ardua interpretare oggi quello che stia accadendo in casa Pelligra-Catania. Da una parte le tante e frettolose rassicurazioni, a più riprese e nei momenti critici in stagione, che tutto procede come da programma. Dall’altra l’evidenza dei fatti che va in tutt’altra direzione.

Il tifoso rossoazzurro ha il sacrosanto dovere di essere in confusione. Così come in confusione appare anche la stessa società. Il rapporto con la piazza si è sfaldato: e non certo per motivi legati solo ai risultati. Alla fine, nemmeno mister Toscano è stato accontentato. Al termine della sconfitta di Cerignola aveva confidato negli arrivi dal mercato: gli è stato consegnato De Paoli dal Giugliano che si fa fatica a intravedere come un possibile rincalzo a supporto di Inglese. Ma tant’è.

La strada del Catania oggi appare fatta da ciottoli dalla forma amletica, semmai possano essere assunti ad una forma. Eppure, non è tempo di scoramenti collettivi. Di cassandre desiderose di spiegarci che la storia andrà a finire male. Quelli del volere a tutti i costi lasciare uno sfregio sulla guancia della gioia. E certo, la situazione è seria. Lo abbiamo detto. 

Perché il calcio stesso è ancora una cosa seria, a maggior ragione in lande che non brillano per sostanza e ricchezza dove (il calcio) resta l’appiglio per rivendicare il proprio orgoglio e la propria appartenenza. Al momento la presidenza di Pelligra, dopo la luna di miele iniziale, non è più in sintonia con quell’ambiente che l’ha accolto come l’ultimo baluardo di speranza.

Arrivi e partenze

Per la cronaca, sono arrivati Farroni, Dini, Allegretto, Del Fabbro, Frisenna, Dalmonte e De Paoli. Le cessioni: Zanellato, Popovic, Rapisarda, Maffei, Tirelli, Adamonis, Castellini, Carpani, Verna, Costantino, Chiarella, D’Andrea, Silvestri e Chiricò.


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