Al via i lavori per la piazza dove sorgeva l'ex ospedale Santa Marta

Al via i lavori per la piazza dove sorgeva l’ex ospedale Santa Marta

In quest'area si trasferiranno gli uffici della Sovrintendenza.

CATANIA. Via alla realizzazione della piazza nell’area dell’ex ospedale Santa Marta. Il dipartimento regionale Tecnico dell’assessorato alle Infrastrutture, tramite il Genio civile etneo, ha consegnato i lavori alla ditta Polis Group Srl di Paternò, che si è aggiudicata l’appalto per un importo di 862.409 euro. All’avvio del cantiere erano presenti il capo del Genio civile e responsabile unico del procedimento, Gaetano Laudani, la soprintendente ai Beni culturali di Catania, Donatella Aprile, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania, Mauro Scaccianoce, il vice presidente dell’Ordine degli architetti etnei, Giovanni Lucifora, e il rappresentante legale della ditta, Tony Cifalinò.

“Oggi abbiamo finalmente dato il via a un atteso intervento – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – per riqualificare l’area in cui è stato demolito il manufatto dell’ex presidio sanitario. Un ulteriore passo avanti nell’azione, avviata da chi ci ha preceduto in sinergia con l’amministrazione comunale, per restituire alla città un luogo di pregio in centro storico e valorizzare la villa settecentesca di scuola vaccariniana che, una volta ristrutturata, sarà la nuova sede della Soprintendenza per i Beni culturali”. La procedura di gara per realizzare la piazza era stata avviata a novembre 2022. I lavori dovranno essere completati in 350 giorni.

“Quando pensammo con Nello Musumeci di demolire il vecchio ospedale Santa Marta c’era chi ci prese per matti, abbandonandosi anche a qualche polemica piccata – spiega su un lungo post su Facebook, l’ex assessore Ruggero Razza -. Avevamo, invece, il desiderio di riqualificare l’edilizia sanitaria dismessa per realizzare un processo di rigenerazione urbana”.

“E per questo siamo partiti dalla demolizione del Santa Marta – prosegue -, con la ristrutturazione dell’edificio storico interno che diventerà la nuova sede della sovrintendenza ai beni culturali.
Un processo che si completerà con la restituzione alla città degli orti dei benedettini, con la demolizione dei padiglioni privi di valore storico dell’ex ospedale Vittorio Emanuele, con la realizzazione del Museo dell’Etna e dei laboratori dell’Accademia delle belle arti. E poi ancora con la residenza universitaria nel dismesso ospedale Santo Bambino.
Si tratta – conclude – del più ampio progetto di rigenerazione urbana immaginato in una grande città italiana, sia per l’estensione degli interventi programmati sia per l’impatto economico e culturale”.


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