CATANIA – Dopo la lite in cui sferrò una coltellata alla colombiana Sandra Garcia Rios, uccidendola, lavò il coltello, fece una doccia e chiamò il suo avvocato. Nonostante questo, secondo il perito, Georgeta Colesnicenco, l’ex modella romena condannata per eccesso colposo di legittima difesa, sarebbe stata in una condizione di seminfermità mentale.
I fatti risalgono al 3 febbraio 2021 in viale Mario Rapisardi a Catania. Il delitto sarebbe avvenuto nel bel mezzo di una lite per questioni condominiali.
Il perito
Le azioni della romena dopo il ferimento, in pratica, sarebbero perfettamente compatibili con la seminfermità. Sarebbero il frutto di una “rimozione dell’evento”. A dirlo, dinanzi alla Corte d’appello di Catania, è stato il perito del giudice. Le dichiarazioni dello specialista in Psichiatria sono state rese dinanzi ai giudici.
L’udienza
Al termine dell’udienza, la difesa ha rinunciato a sentire il proprio consulente, in quanto la propria posizione si “sposa perfettamente”, così ha spiegato l’avvocato dell’ex modella, Pietro Ivan Maravigna, con la tesi del perito. Un comportamento del genere, in pratica, sarebbe spiegabile perfettamente in quanto effetto di una “rimozione”, cosa che capiterebbe soprattutto quando si tratta di un evento, la morte della colombiana, “non voluto”.
L’accusa
La Procura di Catania, si ricorda, ha contestato l’assoluzione dall’accusa di omicidio dell’imputata e propende per la tesi dell’omicidio volontario. E tra gli elementi contestati dal requirente vi è anche la seminfermità: per gli inquirenti l’ex modella non sarebbe stata in questa condizione. In appello, tuttavia, le richieste istruttorie di accusa e difesa sono analoghe.
Il legale
L’avvocato Maravigna, nonostante la sua assistita abbia già scontato la pena di 2 anni per eccesso colposo, chiede l’assoluzione anche da questa ipotesi. Per il legale, lei si è difesa e basta. In aula poi come detto è saltata l’audizione del consulente di parte e l’udienza è stata rinviata al 17 ottobre. Quel giorno sarà sentito il testimone chiave del delitto, il fratello della vittima, presente quel giorno.
La tesi dell’autodifesa
La sua audizione è stata chiesta sia dalla Procura generale che dalla difesa. Difesa che, alla luce dell’udienza di ieri, si è detta “pienamente soddisfatta”. La sentenza è stata impugnata sia dalla Procura che dalla difesa. In primo grado, va specificato, il giudice ha concluso che la Colesnicenco si è difesa da un’aggressione a casa sua da parte della vittima, giunta nell’appartamento di viale Mario Rapisardi assieme al fratello.
La custodia cautelare
Nella colluttazione, mentre chiamava la polizia, l’imputata avrebbe colpito con un coltello la vittima, uccidendola, da qui l’eccesso colposo per cui è stata condannata. L’ex modella era stata arrestata dalla polizia e portata al carcere di Agrigento, dove ha scontato oltre un anno in fase di custodia cautelare.
Il confronto
Nel frattempo il processo con rito abbreviato si è concluso con la derubricazione dell’accusa di omicidio a eccesso colposo di legittima difesa e l’immediata remissione in libertà. Fondamentale sarà l’audizione del supertestimone. La difesa aveva anche chiesto un confronto tra l’imputata e l’accusatore.