CATANIA – “Da un report nazionale Uil, elaborato su dati del Ministero dell’Interno, emerge che lo scorso anno il Comune di Catania ha avuto zero (euro) dalla compartecipazione nel contrasto all’evasione fiscale. Quindi, ha ricevuto zero (euro) in premi di risultato. Risorse sprecate, risorse negate a una città che ne ha disperato bisogno”. Lo afferma la segretaria generale della Uil di Catania, Enza Meli, commentando lo studio su “Compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale e contributiva” che è stato diffuso dal Servizio nazionale Lavoro, Coesione e Territorio della Uil guidato dalla segretaria confederale Ivana Veronese.
Il report a Trantino
Da Enza Meli un appello: “Consegneremo il rapporto Uil al sindaco Enrico Trantino, che in questi primi mesi di amministrazione ha dimostrato sensibilità e impegno per la sua missione di rilancio cittadino che passa anche dalla giustizia fiscale. Chiediamo che il Comune lasci il fondo della classifica in questa particolare graduatoria tra enti locali in Italia, perché quei soldi servono per migliorare servizi alle persone e tagliare le tasse ai cittadini che le tasse le pagano. Chiediamo, però, a Stato e Regione che ci spieghino come Catania e gli altri Comuni dovrebbero affrontare questa sfida. Le gravissime carenze di personale e mezzi, come opportunamente evidenziato dalla segretaria generale della Uil Sicilia Luisella Lionti, hanno messo gli enti locali in condizione di impotenza”.
I sindaci etnei
“Anche agli altri sindaci della provincia etnea – aggiunge Enza Meli – affidiamo il report della nostra organizzazione. Pochi, pochissimi, Comuni hanno attivato le procedure di compartecipazione nella lotta all’evasione, che pure è prevista per legge dal 2010. Pure loro, comunque, devono fare i conti con gli strumenti che non hanno. Facciamo quindi nostre le proposte e le rivendicazioni della Uil nazionale e siciliana affinché sia varato subito un piano di assunzioni negli enti locali, che parta dalle stabilizzazioni dei precari, e vengano usati i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza anche per assicurare la digitalizzazione degli uffici comunali e la formazione del personale”.
Il rapporto, elaborato dall’organizzazione sindacale su dati del Ministero dell’Interno, contiene una “top ten” degli enti locali in Italia per contributo alla lotta all’evasione che va dagli 863 mila euro recuperati a Genova ai 45 mila di Guastalla in provincia di Reggio Emilia. Nessun Comune siciliano tra le prime dieci. Non va meglio prendendo in considerazione le sole Città Metropolitane: a Messina è stato riconosciuto un premio di 2 mila euro e a Palermo – come Napoli – circa mille, mentre Catania non ha recuperato nulla. Le altre province della nostra Isola: Agrigento 302 euro, Ragusa 318, Siracusa 171, mentre Caltanissetta, Enna e Trapani (“pari merito” con Catania) sono a zero.