Catania, la morte di Sorbello e la lunga scia delle 'stragi' sul lavoro

La morte di Salvo Sorbello e la lunga scia delle ‘stragi’ sul lavoro

Indagini in corso sulla tragedia. L'operaio 50enne lascia moglie e due figli

CATANIA – Era originario di Santa Venerina ma ormai da tempo viveva con la famiglia – moglie e due figli – a Giarre. La strage delle morti bianche ha conosciuto ieri l’ennesimo capolinea del dolore. La morte del cinquantenne Salvo Sorbello è accaduta a Riposto: un volo di circa dieci metri mentre, assieme ad un collega che ha assistito impotente alla scena, era intento a costruire una tettoia. Una struttura attigua a quella principale.

SI è fermato tutto ieri mattina alla ditta di serramenti che si trova in contrada Rovettazzo. Una tragedia che ha lasciato nell’incredulità e nella disperazione i colleghi di Salvo Sorbello. Ad intervenire sul posto, i carabinieri della Compagnia di Giarre assieme al personale del Servizio per la prevenzione e sicurezza nel ambienti di lavoro. Occorrerà comprendere cosa sia accaduto, ricostruendo le fasi dell’incidente. La salma al momento è stata sequestrata in attesa che, con ogni probabilità, venga eseguito l’esame autoptico.

Le condizioni di Salvo Sorbello sono subito apparse gravissime. Il volo e la caduta a terra, l’arrivo del personale medico del 118 e poi dell’elisoccorso. Sono stati momenti concitati nei quali si è provato a rianimare lo sfortunato operaio. Ma, alla fine, non c’è stato nulla da fare. Nessuna possibilità di affidarsi alla speranza: le ferite riportate su più parti del corpo non hanno lasciato scampo.
Il cantiere, scenario del dramma, è al momento sotto sequestro.

La ricostruzione della giornata di ieri.


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