Catania, "Personale Covid scaricato dall'Asp, intervenga la politica"

“Personale Covid scaricato dall’Asp, intervenga la politica”

La presa di posizione della Uil Funzione pubblica nel merito della delibera che riguarda gli operatori tecnico-amministrativi.

CATANIA. Una nota chiara e circostanziata. Che va dritta al cuore della questione. Sul “banco degli imputati” la recente delibera Asp con la quale si fa riferimento alle condizioni della proroga e, automaticamente della riduzione del servizio, per il personale tecnico-amministrativo impiegato nel corso della pandemia.
Ad intervenire nelle scorse ore sono stati i dirigenti della Funzione pubblica della Uil che hanno chiesto un intervento immediato da parte dei vertici Asp e delle forze politiche per fare quantomeno chiarezza sul presente (e l’immediato futuro) del personale impiegato nei mesi d’emergenza Covid.

“Dopo essere stati utilizzati e sfruttati, in tempo di emergenza Covid, adesso sono colpevoli solo di essere stati reclutati con contratti a collaborazione: è così che vengono scaricati gli operatori tecnici amministrativi – scrive il segretario territoriale della Funzione pubblica Uil, Pippo Palumbo -. La proroga contrattuale deliberata dall’Asp di Catania risulta non solo iniqua nei confronti dei lavoratori ma, in sostanza, escluderebbe ogni possibilità di stabilizzazione o di procedure riservate per lavoratrici e lavoratori che in tempo di pandemia erano stati impiegati nelle strutture ospedaliere, moltissimi a Catania e provincia, con contratti di collaborazione o libero professionali, quindi senza ferie  e diritti, anche se trattati allo stesso modo dei dipendenti. È inaccettabile che operatori tecnici amministrativi vengano ignorati e discriminati pur avendo svolto un’opera preziosa per l’Azienda, senza risparmiarsi un solo giorno. Siamo di fronte a un benservito ingeneroso, cinico, ingiusto che noi contrasteremo in ogni sede”.

“Difformità con le altre province?”

“Era stato chiesto con forza che nelle procedure concorsuali bandite dall’Asp, occorreva stabilizzare il personale precario impegnato nel corso dell’emergenza pandemica che avesse raggiunto i requisiti di legge – prosegue la nota -. Avremmo voluto che si chiarisse che nei concorsi dovevano essere riconosciuti pari merito e punteggi premianti per chi avesse svolto attività lavorativa durante l’emergenza e questo non è avvenuto.
Ci chiediamo quale sia l’ostacolo che lo impedisce. Non vorremmo che si determinassero difformità di procedure e che a Catania si utilizzassero criteri diversi da altre province come pare stia avvenendo. Se necessario, sarebbe utile anche un intervento di supervisione nazionale e regionale che dia indicazioni coerenti e uniformi per tutto il territorio siciliano e non crei disparità di trattamento.Inoltre la proroga varata riduce ulteriormente, per la seconda volta consecutiva, il monte ore dei lavoratori che da 30 ore settimanali passeranno a 12 ore, rendendo il loro stipendio, da un giorno all’altro miserabile ed iniquo, ponendoli in una condizione di instabilità economica gravissima in un periodo difficile come quello che viviamo attualmente.
Oltretutto questa riduzione di ore lavorative comporterà inevitabilmente disservizi all’interno degli uffici in cui questi lavoratori, ormai altamente specializzati, prestano il loro servizio”.

“La politica salvaguardi il lavoro”

“Chiediamo un intervento forte delle forze politiche Nazionali e regionali – conclude Palumbo – perché, superate le fatiche della campagna elettorale, si occupino di questioni concrete e assicurino a tutto il personale sanitario, sociosanitario ed amministrativo un diritto univoco per tutti: quello al riconoscimento delle professionalità acquisite sul fronte della guerra al Covid e tutela e la salvaguardia del lavoro”.


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