Catania, "sfiducia" al presidente del Quarto Municipio Cavallaro

Quarto Municipio, i consiglieri “sfiduciano” il presidente Cavallaro

Maggioranza e opposizione chiedono le dimissioni. Mpa: "Preoccupati per il quartiere"

CATANIA – I consiglieri del Quarto Municipio, eccetto due componenti, “bocciano senza riserve” l’operato del presidente Rosario Cavallaro e protocollano la “mozione di sfiducia”.

La “sfiducia” a Cavallaro

Si tratta di un atto politico forte, per molti aspetti inedito, ma allo stesso privo di fondamento giuridico. Sono gli stessi firmatari del documento a mettere le mani avanti. “Seppur il regolamento sul decentramento urbano – si legge – non disciplini la possibilità di sfiduciare un presidente di Municipio, ciò non preclude a sei consiglieri di palesare le gravi inefficienze che si stanno manifestando nella gestione amministrativa”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sta nel mancato coinvolgimento dei consiglieri nel dibattito pubblico sul Piano urbanistico generale (Pug). Nello specifico, il riferimento è all’incontro del 19 giugno 2025 – si legge nella mozione protocollata – e alla non presenza in blocco dei rappresentati dei quartieri Cibali, San Nullo, Trappeto Nord e San Giovanni Galermo.

“In quell’occasione – scrivono con malcelata ironia – probabilmente Cavallaro avrà preferito dedicarsi a una partita di calcio piuttosto che occuparsi del importante ruolo attribuitogli come presidente di Municipio, privando i consiglieri e la cittadinanza di fornire proposto indispensabili per un piano atteso da oltre 70 anni”.

I consiglieri di Catania firmatari

A firmare il documento sono esponenti sia della maggioranza di centrodestra che dell’opposizione. E sono: Giuseppe Giustolisi (Forza Italia), Giuseppe Ragusa (M5s), Giuseppe Zinfale (FdI), Nataly Viola (FdI), Francesco Nauta (FdI), Cristian Arena (Lega) e Davide Curia (Trantino sindaco).

A non sottoscrivere il documento – che si conclude con la richiesta esplicita “di dimissioni” e l’avvio di un percorso di “rigenerazione democratica e amministrativa” – i consiglieri Salvo Spina (Pd) e Davide Longo (FdI, ma ritenuto vicino al presidente).

Da giugno scorso, Rosario Cavallaro è in Fratelli d’Italia benché eletto in Forza Italia. La sua candidatura, nel 2023, era stata accompagnata da polemiche interne al centrodestra perché imputato nel processo su presunte irregolarità in merito a scommesse calcistiche.

Le reazioni. Mpa: “Si dimetta”

“Le recenti vicende che hanno interessato il IV municipio e che hanno portato alle dimissioni del vicepresidente prima e da ultimo, fatto ancor più grave, alla presentazione di una mozione di sfiducia da parte dei consiglieri, destano grande preoccupazione e delusione riguardo all’operato del Presidente del IV municipio”.

Lo dichiara la coordinatrice del Mpa di Catania Pina Alberghina, commentando la crisi apertasi nel IV Municipio di Catania dopo la mozione di sfiducia presentata dalla quasi totalità dei consiglieri contro il presidente Cavallaro.

“Le municipalità – prosegue Alberghina – sono il cuore pulsante della nostra città, il primo livello di rappresentanza e gestione delle esigenze quotidiane, il punto fondamentale di collegamento tra le istruzioni centrali e le comunità locali. Il loro corretto funzionamento, per il quale da sempre il nostro movimento si batte, è fondamentale per garantire trasparenza efficienza e partecipazione attiva”.

“Le criticità – continua – emerse nell’ultimo periodo ed apertamente denunciate nella nota di sfiducia da tutti i consiglieri – tra cui non di poco conto il mancato coinvolgimento e la mancata partecipazione di tutto il consiglio municipale all’incontro di concertazione pubblica per la pianificazione del PUG – oltre ad avere chiaramente creato un ambiente poco collaborativo all’interno del consiglio, mettono in evidente discussione la capacità dell’attuale presidente di rappresentare in maniera efficiente gli interessi della comunità locale.

“Per questo – aggiunge – non possiamo accettare che un territorio strategico come quello del IV Municipio resti paralizzato da uno stallo politico-istituzionale. La sfiducia votata nei confronti del presidente Cavallaro rappresenta un dato politico pesante, che non può essere ignorato né derubricato a normale dialettica consiliare”.

Alberghina conclude con un appello diretto: “Riteniamo fondamentale e auspichiamo l’assunzione di un atteggiamento responsabile da parte di Cavallaro, che dovrebbe dimettersi. Solo così si potrà uscire dall’attuale impasse, ristabilire la piena operatività del Municipio e restituire la parola agli elettori, nel nome della trasparenza e della democrazia”.


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