CATANIA – L’effetto obbligo green pass ancora non si è fatto sentire a Catania in termini di numeri di somministrazioni di vaccino. Anzi, dall’ufficio emergenza Covid si registra un calo nelle prime dosi sull’ordine del 20% rispetto ai mesi passati. In controtendenza però i call center Covid sono caldissimi: ci sono molte più richieste di informazioni in merito a punti vaccinali, green pass e somministrazioni. L’attesa è per i prossimi giorni.
I consigli di non vaccinarsi
Ma a rendere più complicata la campagna vaccinale ci sono i sanitari no vax. E dalle interviste ad alcuni pazienti che sono arrivati negli hub emerge che alcuni sarebbero stati “sconsigliati” a vaccinarsi addirittura dai medici. “Sono delle esperienze che ci hanno raccontato, quindi non abbiamo certezze che siano realmente accaduto. Se fosse vero, sarebbe comunque un fatto grave”, dice il commissario Pino Liberti.
“Siamo medici, non poliziotti”
Nessuna caccia ai medici no vax, “anche perché noi facciamo medicina non siamo operatori di polizia”, precisa ancora l’infettivologo.
I controlli incrociati sulle vaccinazioni dei sanitari
Quello che sta accadendo invece è un vero e proprio censimento tra medici e personale sanitario (non solo camici bianchi). L’Asp sta facendo una sorta di controlli incrociati. I vertici delle strutture dell’azienda sanitaria provinciale e delle aziende ospedaliere forniranno l’elenco completo dei medici e degli operatori sanitari in servizio che sarà confrontato con la lista dei vaccinati. “A quel punto saranno contattati per capire il dà farsi”, spiega Liberti. Anche se il commissario non è molto convinto dell’iniziativa di “spostare di mansione chi decide di non vaccinarsi a un compito che non preveda contatto con il pubblico”. “Questo potrebbe diventare un alibi”, avverte.
I medici no vax rischiano sospensione
Non ha dubbi il presidente dell’Ordine dei Medici Igo La Mantia su quale procedura sarebbe avviata se quanto raccontato da Liberti dovesse tradursi in un episodio concreto, in merito ai presunti consigli ai pazienti di non vaccinarsi. “Se dovessero fare propaganda no vax – spiega – e dovesse arrivare un esposto all’Ordine procederemmo con la Commissione disciplinare per valutare un eventuale provvedimento. Già è stata comminata dall’Ordine una sospensione ad un collega no vax così come prevede il codice deontologico”, conclude.