CATANIA – La domenica perfetta. Quella della serie: “non ce n’è per nessuno”. Era cominciato tutto con la “panolada” dello stadio Massimino. Una protesta in stile iberico con i fazzoletti rigorosamente di colore bianco fatti sventolare per aria dai supporters etnei: un modo per manifestare tutto il proprio disappunto per quei fastidiosi e decisivi torti arbitrali patiti contro Inter e Juventus. Una reazione civile a qualcosa che, alla fine, ti danneggia ma che ti tocca accettare. Per il resto, è stato tanto Catania. Pardon: è stato solo e soltanto Catania. La formazione di Petkovic, che ha la sola attenuante di essere giunta alle falde dell’Etna priva del cannoniere Klose, è stata in balia dei rossoazzurri per tutti e novanta i minuti. Ad un certo punto del match è stata solo accademia: alta accademia targata Maran bravo a catechizzare i suoi nel tenere sin da subito un ritmo forsennato. Unica tegola, l’infortunio di Bergessio sostituito da un ottimo ragazzone di passaporto francese di appena ventuno anni, Doukara. Il Catania è lì. E guarda tutti dall’alto, o quasi, di una classifica tornata ad essere bellissima.
Primo tempo. Gli ospiti in avvio appaiono aggressivi. Dopo una manciata di muniti appena, Rocchi spara fuori a porta spalancata. Ma è un fuoco di paglia perché da lì in poi sale in cattedra il Catania. Ed il gol del vantaggio arriva subito. Gran sinistro di Gomez che da posizione defilata fulmina l’ex Bizzarri: è appena il nono minuto. E’ un Catania piacevole che gioca a calcio e fa spettacolo. Bizzarri si fa perdonare salvando con le unghia su Barrientos. Ma i rossoazzurri sono indemoniati. Izco si procura un rigore sacrosanto dopo essersi visto deviare il pallone con la mano. Lodi trasforma in modo impeccabile. Il 3-0 arriva a ridosso della mezz’ora: gran traversone di Marchese, Gomez ci arriva in scivolata. Inutile il tentativo di recupero da parte di Biava: il pallone ha completamente oltrepassato la linea. Partita virtualmente chiusa.
Secondo tempo. Il Catania controlla e riparte. In uno degli affondi, Gomez si trasforma in un pendolino irrefrenabile sulla sinistra: mette in mezzo e Barrientos deposita in fondo al sacco. 4-0. Ma è una partita che potrebbe pure finire quattro o cinque a zero. Sta bene così. Il Catania ritrova il sorriso e domenica pomeriggio va in casa di un Cagliari uscito con le ossa a pezzi dalla Firenze dell’ex rossoazzurro Montella.
CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron (st 19’ Biagianti); Barrientos, Bergessio (pt 26′ Doukara), Gomez (st 25′ Castro). All. Maran. A disp. di Rolando Maran: Frison, Messina, Potenza, Rolin, Capuano, Biagianti, Ricchiuti, Morimoto.
LAZIO (4-5-1): Bizzarri; Konko, Biava, Dias, Lulic; Cavanda (st 1’ Brocchi), Ledesma, Candreva, Hernanes (st 1’ Floccari), Mauri; Rocchi (st 25′ Kozak). All. Pektovic. A disp. di Vladimir Petkovic: Carrizo, Radu, Scaloni, Ciani, Stankevicius, Zarate, Gonzalez.
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo.
MARCATORI: pt 9’ Gomez, 25’Lodi (rig.), 29’ Gomez; st 24′ Barrientos.