Catania, il vicepresidente Pellegrino: "Amts non è azienda privata"

Catania, il vice presidente Pellegrino: “Amts non è un’azienda privata”

"Non esiterò a procedere presso la Corte dei Conti e il Tribunale del Lavoro", dice

CATANIA – “Il Comune di Catania è socio unico di AMTS, ma a giudicare da come si comportano i vertici dell’azienda, sembra che se ne siano dimenticati”. L’intervento, con una lunga nota diffusa alla stampa, è di Riccardo Pellegrino, vicepresidente vicario del Consiglio Comunale. Che commenta così quella che definisce “l’ennesima assenza di risposte da parte di AMTS, nonostante l’accesso agli atti presentato oltre un mese fa e le audizioni ufficiali tenute in commissione”.

La denuncia di Pellegrino verte sul recente concorso per autisti. “I dubbi sul concorso per 53 autisti diventano ogni giorno più gravi – spiega -: non solo AMTS non ha risposto all’accesso agli atti, ma circolano voci secondo cui le domande presentate sarebbero appena 41. Una cifra incredibile in una città come Catania, dove di solito si registrano migliaia di candidature per pochissimi posti.

Le partecipate non sono aziende private, non sono feudi personali. Sono strumenti pubblici al servizio della collettività. Ma in AMTS sembrano averlo dimenticato”.

Pellegrino ha depositato in consiglio comunale una mozione per chiedere a Sindaco e Giunta un atto d’indirizzo politico chiaro, che inviti AMTS a ritirare o riformulare il bando in autotutela.

“Esiste già una norma regionale che consente decontribuzione alle aziende che assumono disoccupati. Bastava quella per ampliare il bacino dei partecipanti, senza creare un bando costruito su misura. Se questo non è un danno erariale, poco ci manca. E non esiterò a procedere presso la Corte dei Conti e il Tribunale del Lavoro”.

Ed ancora: “Serve un nuovo piano industriale. Basta con la macchina dei cosiddetti ‘posti agli amici degli amici’. Il controllo che sto esercitando su AMTS lo porterò avanti su tutte le partecipate. Chiederò la pianta organica, i nomi dei consulenti esterni, i contratti dei nuovi assunti”.

Infine: “Dopo la presentazione dell’ordine del giorno, il Consiglio andava convocato entro 15 giorni. Ma ad oggi, ancora tutto tace. Questo è inaccettabile”, conclude Pellegrino.


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