CATANIA – Caso chiuso. Ha patteggiato 3 anni e mezzo di reclusione per omicidio stradale Ahmed Ezzedini, camionista di Caltagirone, ma di origini tunisine. Sarebbe stato lui, oggi 44enne, a provocare il 17 giugno di due anni fa l’incidente mortale in cui persero la vita due donne della provincia di Terni, Serena Ursillo di 37 anni e l’amica Enrica Macci di 49.
Nell’incidente rimasero gravemente ferite anche altre tre persone. Il patteggiamento è stato accolto dal Gup Sonia Caravelli. Secondo l’accusa, l’unico colpevole dell’incidente sarebbe lui, l’imputato, che era alla guida di un autoarticolato.
Il giudice ovviamente gli ha anche inflitto la sanzione accessoria della revoca della patente. L’accusa di omicidio stradale è determinata dalle circostanze ricostruite dall’accusa, anche grazie al lavoro svolto dagli esperti delle parti civili, in particolare dalla difesa della famiglia di Serena Ursillo.
La parte civile
I legali di parte civile hanno infatti affidato una consulenza all’ingegnere Nicola Bartolini. La famiglia della donna si è rivolta allo Studio3A-Valore Spa, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
Una costituzione di parte civile depositata attraverso l’Area manager per il Lazio e l’Umbria Matteo Cesarini, e con la collaborazione dell’avvocato Lorenzo Marcovecchio del foro di Isernia. La consulenza del pm Niccolò Ludovici della Procura senese, invece, è stata svolta dall’ingegnere Mario Vangi.
L’accusa
Per l’accusa, in estrema sintesi, il camionista provocò l’incidente per distrazione, per eccesso di velocità e forse anche stanchezza, per il mancato rispetto (seppur di poco) dei tempi di riposo prescritti. Da qui nacque il terribile tamponamento lungo l’Autostrada A1, all’altezza del km 414, tra Fabbro e Chiusi nel territorio comunale di Cetona.
L’imputato era alla guida di un autoarticolato Iveco General Trailer. Si sarebbe accorto tardi del traffico deviato per un cantiere. E nonostante una brusca frenata travolse i veicoli della sua corsia, ferendo gravemente due persone che si trovavano in una Volkswagen T-Roc e uccidendo le due donne, che erano a bordo di una Panda, guidata da Enrica Macci.
Le vittime
Serena Ursillo era una psicologa dello sport ed ex pallavolista. La Macci un’insegnante di batteria alla Musical Academy di Terni e inoltre, dopo aver giocato anche lei a lungo, allenatrice di pallavolo. Stavano andando a Chianciano, a seguire un corso di qualificazione per allenatori di volley.
I familiari di Serena Ursillo, attraverso Studio3A, sono già stati integralmente risarciti dalla compagnia di assicurazione del camion, ma si aspettavano una risposta anche dalla giustizia penale, pur sapendo che nessuna pena sarebbe mai servita a colmare la perdita che hanno subito.
Risposta che adesso è arrivata, commentano fonti vicine alla società, “con una condanna dall’entità non trascurabile – spiegano – considerata la “prassi” per il reato di omicidio stradale, dove gli imputati se la cavano in genere con pene molto “soft” e con la sospensione condizionale”.