CEFALA’ DIANA (PALERMO) – Sorpresi fuori dall’ufficio nonostante avessero timbrato il cartellino. C’era chi andava a fare a spesa, chi dormiva in macchina e persino chi portava le mucche a pascolare.
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A finire nei guai sono due dipendenti del Comune di Cefalà Diana, in provincia di Palermo e tre operai del Coinres, il consorzio che si occupa dei servizi rifiuti ed enrgia per l’amministrazione comunale.
A sorprendere i cinque impegnati in attività “extralavorative” durante l’orario di servizio, i carabinieri della stazione di Villafrati: a parlare chiaro sono state le immagini delle telecamere che hanno immortalato sia i due dipendenti che gli operai, per i quali è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziari.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, sulla base delle indagini dirette dalla Procura ed affidate ai Carabinieri della Stazione di Villafrati. I dipendenti, nel dettaglio dell’area Tecnica, dell’Economato e del settore Affari Generali e gli operai, si sarebbero assentati frequentemente durante l’orario di servizio per diverse commissioni personali.
C’era così chi andava al supermercato, giocava alle slot machine o chi usciva dall’ufficio per occuparsi dei propri animali. Nel corso dell’inchiesta, sono state esaminate anche le posizioni di altri quindici indagati.
I nomi dei dipendenti e degli operai raggiunti dalla misura cautelare: Onofrio Trentacoste 51 anni; Pietro Barbaria, 52 anni; Riccardo Alongi, 51 anni; Antonino Nuccio, 48 anni; Giovanni Nuccio, 54 anni.