PALERMO – Giorno di festa e commozione per una piccola grande impresa a Palermo: riapre nel capoluogo il Centro Olimpo grazie allo sforzo della cooperativa formata dagli ex dipendenti del centro commerciale. La struttura rialza le saracinesche grazie ad un’operazione di ‘workers byout’: i 34 ex dipendenti, insieme a due esterni, hanno costituito la cooperativa ‘Progetto Olimpo’ ed hanno ottenuto prima l’assegnazione dei locali sequestrati alla Romana Costruzioni, poi l’affitto dell’azienda dalla curatela fallimentare della K&K (controllata di Aligrup). Un progetto pilota in Italia, perché è il primo di questo tipo su un’azienda della grande distribuzione organizzata sotto sequestro.
Il taglio del nastro stamattina, alla presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dei principali protagonisti della rinascita oltre che dei cooperanti. L’investimento dei lavoratori è stato pari a 550mila euro, presi dai propri assegni di mobilità, ai quali si aggiungono circa 500mila euro del CFI, società finanziaria partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico che sostiene la nascita di cooperative di lavoratori che rilevano aziende in crisi, nonché ulteriori risorse per la liquidità messe a disposizione da Banca Etica e Unipol.
“Abbiamo aiutato i lavoratori nel creare la cooperativa – dichiara Filippo Parrino, presidente di LegaCoop Palermo, durante la conferenza stampa –, ma non abbiamo dato alcun aiuto economico: abbiamo spiegato ai lavoratori cosa è e come funziona una cooperativa ed insegnato loro come si diventa imprenditori di se stessi. Il risultato evidenzia come LegaCoop Palermo abbia seminato bene e sia nato un soggetto che è un patrimonio da difendere. I beni confiscati – conclude – sono risorse, ma non passi il concetto che tutti i beni confiscati alla mafia possano automaticamente rinascere in cooperative: bisogna analizzare il mercato, capire se l’azienda potrebbe camminare sulle proprie gambe e non dare false speranze a chi non saprebbe reggere il confronto con il mercato”.
Camillo De Berardinis, amministratore delegato di CFI, spiega la via maestra da seguire per il rilancio delle aziende nate dal riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità. “Il solo contrasto alla mafia – annuncia De Berardinis – non basta, serve l’aiuto alle società per ricostruire un’azienda, creare occupazione e favorire la legalità. I fondi investiti in questo come in simili progetti, favoriranno il rafforzamento del tessuto economico della Sicilia”.
Nel Centro, che conta complessivamente una superficie di 6000mq, apriranno una media struttura di vendita alimentare affiliata al gruppo Ergon sotto l’insegna Eurospar ed una galleria di negozi, tra cui una boutique ed una parafarmacia. “Apriamo la collaborazione con aziende del territorio siciliano – spiega Gaetano Salpietro, direttore della cooperativa ‘Progetto Olimpo’ –, oltre che ovviamente con ‘Libera’, associazione antimafia fondata e presieduta da don Luigi Ciotti, che ha un proprio punto vendita all’interno del supermercato. Palermo è un disastro economico, con aziende che chiudono quotidianamente e nessuna prospettiva per il futuro. Speriamo – conclude – di essere un faro per l’economia della città, un modello da seguire in futuro”.
Leoluca Orlando, nel corso della conferenza stampa, evidenzia l’ardore dell’operazione messa in atto dai lavoratori del Centro Olimpo.“Si tratta di una giornata molto importante – ha dichiarato – perché il territorio palermitano riconquista parte della sua economia, celebra un progetto di cooperativa unico in Italia e, soprattutto, riconsegna il lavoro a 34 cittadini che hanno investito la propria indennità di mobilità dimostrando di credere in un futuro migliore, avendo vicina l’amministrazione comunale. La riapertura del Centro Olimpo è una straordinaria lezione di economia e di legalità – conclude Orlando – e conferma che questa città è ormai diventata capitale della legalità, dell’antimafia e ai diritti per il lavoro. Un’operazione possibile grazie al protocollo d’intesa, firmato il 9 dicembre 2013, fra Comune di Palermo, Tribunale sezione misure e prevenzione e Procura della Repubblica. Un esempio unico in Italia che sta salvando centinaia di posti di lavoro in aziende sequestrate ma non ancora confiscate e che come Anci abbiamo diffuso a tutte le altre regioni d’Italia”.
Durante la cerimonia è stato anche trasmesso un video del vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, che ha voluto sottolineare l’importanza della riapertura del Centro Olimpo per la città di Palermo anche come strumento di contrasto alla criminalità. “La riapertura di un bene confiscato come il Centro Olimpo è il segnale che combattere la mafia conviene e che si possono attivare realtà utili per lo sviluppo dei territori. In questo modo si salvaguarda l’occupazione e riafferma la legalità. E’ principalmente questo l’obiettivo della nostra proposta di legge sul tema dei beni confiscati: questi beni devono tornare nelle mani dei cittadini e produrre crescita. Non ha senso lasciarli giacere incastrati dalla burocrazia e da un’Agenzia nazionale che potrebbe funzionare meglio, ma che arranca. Rivedere l’impianto normativo consentirebbe di superare questi ostacoli e mettere in campo nuovi strumenti e nuove misure per dimostrare che lo Stato è forte e salvare così anche le imprese confiscate, potenziale ricchezza”. E’ quanto dichiara in una nota il consigliere comunale Idv di Palermo Paolo Caracausi.