CATANIA – “Basta, metto in vendita la casa”. L’esasperazione dei residenti del centro storico sembra sia arrivata al limite della sopportazione. Almeno per alcuni di questi che, dopo mesi, anni di richieste – per lo più rimaste inascoltate – stanno meditando di lasciare tutto per non dover più subire. Non solo schiamazzi e ubriachezza molesta, ma anche le conseguenze della tensione che, tra le strette e affollate vie della Movida, sembra aver raggiunto il limite. “Sto mettendo la mia casa in vendita – continua un residente. Io non ne posso più. Ogni sera devo chiamare i vigili per il rumore che arriva dai locali, non trovo parcheggio e da una settimana arrivo a casa dopo un ora di giro del quartiere in cerca desisto e me ne vado in un’altra casa. Ma solo perché ho la possibilità”.
Come Lucia, tanti altri abitanti avrebbero pensato, negli anni, di lasciare le proprie abitazioni: basta vedere quanti appartamenti sfitti si trovano nelle aree della Movida. “Infinite lettere al sindaco, discussioni con assessori vari – continua la residente – ma nel mio palazzo non ci abita più nessuno. Di nove appartamenti solo due sono abitati stabilmente – continua. Insomma, ci sono riusciti a buttarci fuori dalle nostre case”. Mancanza di posteggio, schiamazzi, ubriachezza, danneggiamenti, minacce.
L’episodio capitato sabato sera ad alcunio ragazzi che transitavano per via Bonaiuto, raggiunti in piena notte da secchiate d’acqua mista a varechina, è solo uno dei tantissimi che la sera, in particolare nei fine settimana, si verificano in centro. Un episodio condannato a gran voce da tutti, rappresentanti dell’amministrazione comunale in primis, ma che funge da cartina al tornasole per comprendere a che punto è arrivata la situazione in città. “E’ un gesto che condanniamo fermamente – commenta il vicesindaco e assessore alla Polizia municipale, Marco Consoli – e che non è in alcun modo giustificabile. Capisco i problemi della zona, e le richieste dei residenti – aggiunge, sottolineando come l’amministrazione abbia affrontato la questione, predisponendo alcuni importanti accorgimenti per la vivibilità del centro storico nel piano per la sua riqualificazione – ma bisogna sempre rivolgersi alle forze dell’ordine”. Condanna ferma verso la “giustizia” fai da te, dunque. “Al di là del fatto che la vicenda va chiarita – prosegue – è necessario che la cittadinanza sappia che le forze dell’ordine ci sono e che intervengono sempre. La sera abbiamo meno pattuglie – ammette – ma ci siamo e esitiamo ogni richiesta”.
Insieme alla polizia municipale, anche le forze dell’ordine pattugliano le strade del centro dove, però, il controllo risulta non semplice. “Le forze di polizia, levato qualche giudizio personale di alcuni residenti – continua Consoli – fanno un lavoro eccezionale che migliorerà in modo evidente non appena il governo nazionale approverà la legge sulla sicurezza urbana proposta dall’Anci e dal sindaco Bianco”.