Centrodestra: i malumori e la exit strategy di De Luca - Live Sicilia

Centrodestra: i malumori e la exit strategy di De Luca

La sintesi trovata ieri sul nome di Maurizio Croce e sbandierata ai quattro venti da Gianfranco Miccichè ha lasciato l’amaro in bocca a più di un attore politico. 

MESSINA – “Messina caput mundi”. La battuta tra il serio e il faceto che circola in queste ore nelle stanze dei forzisti di rito miccicheiano è abbastanza eloquente. Il caso Messina non si può derubricare a mero fatto di provincia, soprattutto se inserito all’interno di un quadro più ampio che va da Roma a Palermo e un centrodestra decisamente in fibrillazione (a tutte le latitudini). La sintesi trovata ieri sul nome di Maurizio Croce e sbandierata ai quattro venti da Gianfranco Miccichè ha lasciato l’amaro in bocca a più di un attore politico. 

Le reazioni di Germanà e Fratelli d’Italia

In primis al leghista Nino Germanà, altro papabile candidato, che tuttavia si mostra sereno e a Live Sicilia commenta: “Aspetto indicazioni da Matteo Salvini. Sarò allineatissimo”. Il non detto è che la nota a nome del centrodestra riporta la sola firma del presidente dell’Ars. Più duro il commento del capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia, la messinese Elvira Amata decisamente contrariata dal modus operandi degli alleati. “Il 49,9% degli italiani è vuole votare il centrodestra, a questo popolo dobbiamo dare indicazioni chiare e invece stiamo giocando, è mai possibile fare un tavolo sulle amministrative senza tener conto delle regionali e senza FdI?”, dichiara a Live Sicilia. Ribadendo, nei fatti, la linea granitica dei meloniani che considerano l’ordine del giorno della riunione di ieri incompleto (l’assenza di un ragionamento di sintesi sulle regionali) e il tavolo dimezzato dal mancato invito a FdI. 

“Auspichiamo coesione, ma ove non si raggiunga siamo pronti ad offrire alla coalizione e alla città una nostra proposta, esattamente come a Palermo. Insomma, chi ha orecchie per intendere intenda. Anche in casa forzista, al netto del fatto che Croce, secondo qualche ortodosso sarebbe da intendere una candidatura a trazione azzurra (vista la vicinanza a Picciolo e al mondo dei renziani recentemente convertiti al verbo berlusconiano). Un fatto che, manuale Cencelli alla mano, andrebbe a pesare non poco sulla quadra complessiva delle candidature. E, visto che di Messina si parla, non può mancare un retroscena che ha per protagonista Cateno De Luca. 

L’incontro tra Salvini e De Luca

L’ex sindaco in versione Cassandra aveva proposto a Matteo Salvini un paio di giorni fa, in occasione di un incontro organizzato da Germanà, un apparentamento tecnico con Sicilia Vera per vincere al primo turno. Una exit strategy per la Lega basta su un assunto: la partita messinese va considerata sganciata dalla quella regionale e nazionale. Un modo per dribblare il rischio di uscirne schiacciati in un quadro già determinato. “Centrodestra e centrosinistra appattati su candidati prescelti: Croce e De Domenico”, conferma a Live Sicilia un gongolante Cateno De Luca. 


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