Per salvare la Cesame, un pezzo della storia produttiva etnea e i suoi ex 130 dipendenti, è in arrivo un progetto di rilancio: i lavoratori sono pronti a costituirsi in cooperativa e gli aiuti iniziali dovrebbero arrivare dagli enti pubblici catanesi. Oggi a Roma, sindacati, ex dipendenti ed alti funzionari hanno messo nero su bianco la proposta di rilancio dell’azienda durante un incontro al ministero per lo Sviluppo economico. Presenti i segretari provinciali di Filctem Cgil e Femca Cisl Giuseppe D’Aquila e Renato Avola, ma anche i rappresentanti nazionali delle sigle
sindacali, la Uilcem Uil, il viceprefetto di Catania Enrico Galeani, il responsabile della Task force Lavoro Totò Leotta, esponenti del mondo delle cooperative e i rappresentanti della Regione Sicilia e della Provincia di Catania.
Il progetto verrà meglio definito il prossimo 15 marzo; la data però non è casuale. Per allora dovrà essere stato sciolto il fastidioso nodo del contenzioso tra il curatore fallimentare e la triade di commissari straordinari. “Prendiamo atto di due buone notizie: la prima è che sono
stati gli stessi lavoratori a trovare una soluzione utile al rilancio della Cesame – sottolinea Peppe D’Aquila – la seconda é che abbiamo riscontrato, almeno fino a questo momento, la disponibilità di Provincia e Regione a consentire che il rilancio diventi realtà. Per adesso, tutto è nelle mani di una vicenda legale che prescinde dalle nostre singole volontà, ma una volta risolto questo problema, toccherà alle istituzioni
dimostrare di essere veramente in grado di salvare il salvabile”.
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