PALERMO – Vertenza per la salvaguardia dei posti di lavoro dei 9 addetti storici del parcheggio dell’azienda Villa Sofia-Cervello: la Filcams Cgil Palermo ha aperto lo stato di agitazione con procedura di raffreddamento. La richiesta rivolta alla prefettura è di adoperarsi per un tentativo di conciliazione tra le parti al fine di trovare un accordo che possa garantire il rispetto della legge e la continuità occupazionale dei lavoratori già insistenti nell’appalto.
Alla fine di agosto, l’azienda ospedaliera Villa Sofia Cervello ha firmato il nuovo contratto con il raggruppamento di imprese composto dalla Sis e dalla la cooperativa Eco Touristc che, nel febbraio scorso, dopo un iter andato a rilento, si è aggiudicato la gara del parcheggio. La Filcams chiede alle due società, nel cambio appalto, il rispetto della normativa e l’assunzione di tutti i lavoratori.
Già prima che fosse bandita la nuova gara, la Filcams aveva scritto alla direzione aziendale dell’ospedale, ricordando che nel capitolato fosse prevista la clausola di salvaguardia per il transito nel nuovo appalto dei lavoratori, rimasti in cassa integrazione per tutto il 2021, dopo aver garantito in piena pandemia il servizio. Dopo una prima proroga dell’appalto, la precedente società aveva poi deciso di interrompere il servizio, rinunciando a una seconda proroga che avrebbe potuto garantire il proseguimento ai lavoratori, utilizzando lo strumento degli ammortizzatori sociali.
I lavoratori sono stati licenziati nel gennaio scorso e la Filcams, con il suo ufficio legale, ha impugnato immediatamente i licenziamenti e ha inviato i decreti ingiuntivi per le spettanze ancora dovute. Oltre al danno infatti la beffa: i 9 addetti non hanno percepito le loro spettanze di fine rapporto, le ultime mensilità e il Tfr.
La Filcams adesso torna ad alzare la voce. “Il capitolato stesso dell’appalto prevede per i lavoratori che avevano garantito il servizio fino a gennaio del 2021 il passaggio di diritto nel nuovo appalto – dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario Filcams Cgil Palermo Manlio Mandalari, delegato al settore – Già nel corso del 2021 e di nuovo dopo il licenziamento avevamo comunicato la lista dei lavoratori alla direzione dell’azienda ospedaliera, chiedendo di mettere in evidenza che nell’appalto insistevano questi lavoratori e che in previsione di una nuova gara avrebbero avuto il diritto di transitare nel nuovo appalto”.
“L’Ati che ha vinto la gara fa sapere che ha la necessità di garantire il suo personale e chiede che siano lavoratori specializzati a occuparsi del nuovo servizio perché si tratta di un servizio automatizzato – proseguono Aiello e Mandalari – Si sono resi disponibili a valutare i curriculum dei 9 lavoratori. Noi però diciamo che il diritto al transito è in primo luogo dei dipendenti che insistevano già nell’appalto. Riteniamo che la direzione dell’Ospedale, in quanto ente appaltante e per via della sua responsabilità in solido, debba garantire il rispetto della normativa in materia di legge e di contratto collettivo nazionale di lavoro, che prevede la clausola di salvaguardia e il diritto al transito dei lavoratori preesistenti, che nel frattempo hanno dovuto accedere alla Naspi. Non possiamo permettere che questi lavoratori, protetti da norme e contratti che lo prevedono, debbano perdere il loro posto di lavoro. Ci aspettiamo adesso che il Prefetto ci convochi per far rispettare la legge e il contratto di lavoro in materia di cambio appalto così da garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori già insistenti nell’appalto”.