Se entro la mezzanotte di oggi il bilancio della Regione siciliana, attualmente in discussione all’Ars, non venisse approvato, potrebbe verificarsi il rischio di scioglimento dell’Assemblea regionale? E’ una domanda ricorrente il queste ore, mentre l’Ars è da cinque giorni alle prese con bilancio e finanziaria e alla mezzanotte scadrà il termine – non prorogabile – di 4 mesi dell’esercizio provvisorio. L’articolo 8 dello Statuto autonomista, che risale al 15 maggio del ’46 – prevede che lo scioglimento puo’ essere proposto al governo dal Commissario dello Stato qualora si verifichi la “persistente violazione dello Statuto”. La mancata approvazione del bilancio viola sì la Carta siciliana, ma, dicono i giuristi, non siamo davanti a “persistenti violazioni”. L’assenza di bilancio blocca il flusso di entrata e uscita, congelando l’attività contabile della Regione, “ma non provoca l’immediato effetto giuridico delle dimissioni del governo – dice il professor Giuseppe Verde, preside della facoltà di Giurisprudenza di Palermo – né lo scioglimento dell’Ars. Potrebbe essere messa in atto – aggiunge – una diffida dell’organo legislativo a causa del ritardo nell’approvazione del documento contabile. Altra cosa sono gli effetti politici, che esulano dalle questioni giuridiche”. Attualmente l’Ars ha approvato una cinquantina di articoli della finanziaria, su un totale di circa 120. Un’ipotesi per accelerare i tempi potrebbe essere la presentazione da parte del governo di un maxi-emendamento – che comprenda gli articoli rimanenti e gli stessi emendamenti presentati dai singoli deputati – sul quale porre la fiducia e andare al voto entro la notte.
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