BIANCAVILLA. “Vogliamo dire ai nostri imprenditori di gettare via il cappio del racket perchè l’amministrazione comunale e le Forze dell’Ordine sono al loro fianco”. E’ una vera e propria rivoluzione antimafia quella lanciata con coraggio e convinzione dal primo cittadino biancavillese, Pippo Glorioso. Ieri pomeriggio una delibera di giunta ha sancito un passaggio storico per il territorio etneo: chi deciderà di denunciare il pizzo verrà esentato per cinque anni dal pagamento delle tasse comunali ed al contempo sarà favorito nell’affidamento di lavori e servizi. Una vera e propria rivoluzione della legalità. “La nostra è una scelta politica che va nella direzione della lotta alla mafia – spiega il sindaco di Biancavilla, Pippo Glorioso -. Abbiamo voluto farla con forza: non una manifestazione di routine ma un atto concreto che crediamo possa rappresentare una svolta anche culturale rispetto alla lotta alla mafia e rispetto al racket delle estorsioni che sta strozzando le nostre imprese”.
Un provvedimento che tutta la giunta ha sposato senza alcuna esitazione e che va nella direzione dell’affermazione di un principio: quello che per una volta le parole vanno accantonate a favore di una presa di posizione finalmente concreta e che potesse essere d’esempio per un territorio ed una città dove il racket delle estorsioni è qualcosa di fortemente tangibile: “E’ un atto che vogliamo illustrare assieme alle Forze dell’ordine ed alla Prefettura – prosegue Glorioso -. Noi vogliamo lanciare ai commercianti, agli imprenditori ed ai professionisti un messaggio che è forte ma al tempo stesso anche semplice: state dalla parte della legalità. Chi ha il coraggio di denunciare chi impone il pizzo, per cinque anni sarà messo nelle condizioni di non pagare i tributi locali: sarà l’autorità giudiziaria ad informarci di volta in volta mentre noi faremo la nostra parte togliendo tasse come l’Imu, l’addizionale Irpef, la spazzatura, l’acqua e tutto il resto”.
Ma c’è di più: “Daremo, alle ditte che hanno il coraggio di denunciare, l’affidamento di lavori fino a 20 mila euro se si tratta di opere pubbliche o fino a 10 mila per prestazione di servizi. Vogliamo rispondere così ad una piaga vile come quella delle estorsioni: niente frasi di circostanza, abbiamo voluto agire in maniera netta”. Adesso, occorrerà attendere i risultati. “Siamo fiduciosi che questa iniziativa possa fare capire a quei commercianti strangolati dal pizzo che l’amministrazione e le Forze dell’Ordine sono dalla loro parte. Stiamo credendo molto in quello che stiamo facendo. Ed andremo anche nelle scuole a lanciare questo messaggio”. Insomma, la rivoluzione (della legalità) è solo all’inizio.