PALERMO – Avevano adottato la tecnica del “cavallo di ritorno” per estorcere 2500 euro ad un imprenditore a cui avevano precedentemente rubato un autocarro. La vittima aveva denunciato il furto ai carabinieri della stazione Palermo-centro: il mezzo era stato portato via mentre era parcheggiato in via Catania. Le manette sono così scattate per due pregiudicati di 35 e 39 anni, Paolo Salemi di 35 anni e Santi Fauci, 39enne.
Le indagini condotte dai militari hanno permesso di documentare come l’imprenditore fosse stato contattato dai due estorsori che, previo pagamento di una ingente somma di denaro, avrebbero assicurato la restituzione dei beni rubati: una volta partite le indagini, i carabinieri hanno un complesso apparato investigativo: da un lato attraverso un’attivita’ tecnica e dall’altro tramite una pressante attività info-investigativa, arrivando alla certezza che qualcuno aveva contattato la vittima promettendogli la restituzione del mezzo previo pagamento di una somma in denaro.
La svolta definitiva alle indagini è arrivata quando i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Misilmeri, paese originario di Salemi, hanno organizzato un servizio di osservazione, controllo e pedinamento, filmando gli estorsori e la vittima durante le fasi finali della trattativa, avvenuta davanti ad un noto bar del quartiere “Bonagia”. Ottenuta la somma di denaro, infatti, i due hanno indicato alla vittima dove andare a recuperare il mezzo, consigliandogli caldamente di contattare i carabinieri per denunciare il rinvenimento “casuale” del mezzo. L’incontro è però stato immortalato dalle telecamere e quindi messo in trappola gli estorsori. Per i due si sono aperte le porte del carcere. “Cavallacci” di Termini Imerese