PALERMO – Le tensioni romane del Movimento cinque stelle non accennano ad allentarsi, e questo si ripercuote inevitabilmente anche sul territorio. Se finora i quattordici deputati regionali non avevano preso posizione nel duro dibattito in scena fra Camera e Senato, questa volta il copione cambia. A prendere la parola è Giorgio Ciaccio, segretario della commissione Bilancio a Palazzo dei Normanni. Il deputato regionale scrive al collega Francesco Campanella con toni aspri.
“Pensi che se il gruppo del Senato prende una decisione o fa un comunicato diciamo ‘discutibile’ noi o io scriviamo che siete pazzi? No! Se abbiamo dubbi ci informiamo direttamente per poi prendere una posizione”. Ciaccio dunque critica alcune posizioni nette prese da Campanella rispetto alla paventata espulsione della senatrice Adele Gambaro, su cui il web si esprimerà nei prossimi giorni dopo il via libera dato dall’assemblea dei parlamentari pentastellati con 72 si, 42 no e 9 astenuti.
Al collega si rivolge così: “Visto che non sei Camilleri e non sei Dario Fo, prima di parlare a vanvera fermati rifletti. Se è il caso fai una chiamata (dovresti potertela permettere) e poi insieme al gruppo tuo (perché fai parte di un gruppo) decidi il da farsi”. Poi l’affondo: “Fai pure quello che vuoi, critica ciò che vuoi, agisci come vuoi, ma ricorda che nel movimento non ci sono prime donne ma un gruppo di cittadini che insieme trova una sintesi sul modo di operare tra le diverse personalità e culture variopinte che ci ritroviamo in seno”. Proprio da Palermo, patria del capogruppo alla Camera Riccardo Nuti, le tensioni anziché attenuarsi montano. E all’orizzonte c’è vento di tempesta.