CATANIA – E’ stata fissata per il 18 gennaio 2017 davanti al Gup Loredana Pezzino l’udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo imputato di concorso esterno all’associazione mafiosa. Si apre un nuovo procedimento, dunque, dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione della sentenza di “non luogo a procedere” emessa dal Gup Gaetana Bernabò Di Stefano. La decisione della Suprema Corte era arrivata dopo l’appello presentato dai sostituti procuratori Antonino Fanara e Agata Santonocito. “Manca la motivazione – si leggeva nel ricorso – della sentenza nella valutazione di alcuni elementi probatori essenziali e la stessa è, per altri versi, illogica”. A presentare appello avverso al proscioglimento era stato anche l’avvocato Goffredo D’Antona, legale dei fratelli Dario e Gerlando Montana, parte civile nel processo insieme all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, assistiti dall’avvocato Dario Pastore.
“Il concorso esterno all’associazione mafiosa è un reato consolidato nella nostra giurisprudenza”. Scrivono i giudici della quinta sezione penale della Cassazione nelle motivazioni che hanno portato ad aprire un nuovo processo. Ora spetterà al Gup Loredana Pezzino valutare e analizzare l’imponente apparato probatorio e i faldoni dell’inchiesta della Procura di Catania. Nel corso dell’udienza del 18 gennaio, tranne non si debbano affrontare nuove questioni preliminare non definite nel processo scorso, potrebbe già svolgersi la requisitoria dei pm Fanara e Santonocito. A quel punto spettera agli avvocati di parte civile e poi al difensore dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, l’avvocato Carmelo Peluso. “Riproporremo con pazienda gli stessi argomenti al nuovo giudice nella certezza che non esiste alcuna prova della colpevolezza dell’imputato” – aveva detto a LiveSicilia l’avvocato dell’editore catanese dopo l’annullamento della Cassazione.