Cicero sospende tre dirigenti | È bufera sull'Asi di Agrigento - Live Sicilia

Cicero sospende tre dirigenti | È bufera sull’Asi di Agrigento

Il commissario straordinario del consorzio agrigentino Alfonso Cicero (nella foto) punta l'indice contro tre dirigenti. Uno di loro non avrebbe "adottato gli atti di sua competenza contro diverse aziende colluse ed in odore di mafia". E adesso i tre rischiano il licenziamento.

Il commissario: "Gravi illeciti"
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“Gravi illeciti disciplinari e ripetute violazioni che hanno comportato danno all’erario”. Per questi motivi tre dirigenti del consorzio Asi di Agrigento, Antonino Casesa (ex direttore generale), Salvatore Callari (dirigente responsabile dell’area tecnica) e Rosario Gibilaro (dirigente responsabile dell’unità contabile) sono stati sospesi dal servizio. La decisione è stata presa dal commissario straordinario dell’ente, Alfonso Cicero, prossimo presidente del nascente Istituto regionale per le attività produttive.

E le accuse nei confronti dei dirigenti, in alcuni casi, sono molto gravi. “Casesa – fa sapere  Cicero – non ha adottato gli atti di sua competenza contro diverse aziende colluse ed in odore di mafia insediate nell’area industriale della provincia di Agrigento, come previsto dalle leggi e dal protocollo di legalità sottoscritto il 24 giugno 2010 alla prefettura di Agrigento, dall’assessore regionale attività produttive Marco Venturi, dalla precedente gestione commissariale dell’Asi e da Confindustria”.

E adesso i dirigenti rischiano grosso. Anche la perdita del posto. “La sospensione dei citati dirigenti,  per un periodo di 30 giorni – prosegue Cicero in una nota – prevede anche l’inizio del procedimento disciplinare che potrà concludersi con il licenziamento secondo le procedure previste”.

Insomma, pugno duro da parte del commissario. Che si sarebbe trovato di fronte a una situazione davvero scottante, dai tanti punti oscuri. “Le gravissime responsabilità del disastro Asi Agrigento, sommerso dai debiti, segnato da violazioni di legge e possibili compiacenze con la criminalità organizzata, – aggiunge infatti Cicero – sono addebitabili sia agli ex vertici consortili che a tutta la dirigenza del Consorzio la quale, in diverse e numerose fattispecie, si ritiene abbia esercitato in modo illegittimo ed illecito le proprie funzioni pubbliche. Questa gestione commissariale – conclude Cicero – continuerà sempre con determinazione la sua inderogabile azione di legalità, di contrasto al fenomeno mafioso ed affaristico, nell’interesse del bene collettivo, dello sviluppo e dell’economia sana del territorio, tenendo sempre stretti i rapporti con le istituzioni e le parti sociali”.

“Condivido appieno – ha detto  l’assessore regionale alle Attività produttive Marco Venturi – il provvedimento adottato dal commissario straordinario del consorzio Asi di Agrigento nei confronti di tre dipendenti che non avrebbero svolto fino in fondo il loro dovere. La legalita’ e la trasparenza troppo spesso sono rimasti fuori dall’Asi di Agrigento, nonostante la stipula di un protocollo con la prefettura”

“Il consorzio agrigentino – prosegue Venturi – si è caratterizzato per una gestione disastrosa, con un bilancio gravato dai debiti; troppo spesso, inoltre, le connivenze con la criminalità organizzata sono venute fuori con grande evidenza. Connivenze e favoritismi nei confronti di imprese vicine alla criminalita’ organizzata, ignorate soltanto da chi in quel contesto doveva prendere decisioni e non lo ha fatto. Cicero fin dal suo insediamento, nonostante le immancabili e insistenti minacce e ha avviato, di concerto con le forze dell’ordine, la magistratura e la Prefettura, un’azione di pulizia fatta di denunce, sospensioni e ritiro di concessioni, che non poteva piu’ essere ignorata ne’ rinviata. Di fronte a fatti gravi come questi, non bisogna arretrare di un solo passo e occorre stare al fianco di amministratori integerrimi che, con grande sacrificio, hanno il coraggio di smantellare sistemi di potere loschi e oscuri”.


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