PALERMO – La Cisl Fp Sicilia si rifà il look. Partendo, però, da una conferma: quella di Gigi Caracausi, che resta saldamente al vertice della segreteria generale. La rielezione di Caracausi è stata decisa da un’assemblea composta da 140 delegati, in rappresentanza dei circa 33mila iscritti alla Cisl Fp.
Il congresso, che si è svolto al “Mondello Palace hotel”, ha rappresentato anche l’occasione per scegliere i nuovi dirigenti siciliani del sindacato. Nella segreteria, infatti, entrano Giuseppe Badagliacca e Francesca Pomara. Paolo Montera, invece, è stato scelto come segretario della Sas unica dei dipendenti regionali. Il sindacato ha poi individuato tre coordinatori: si tratta di Giuseppe Barone (che si occuperà degli enti pubblici non economici), Francesco Vazzano (Agenzie fiscali) e Daniele Passanisi (Comparto ministeri). La segreteria durerà in carica per quattro anni.
“Anni in cui – commenta Gigi Caracausi – il sindacato dovrà affrontare temi difficili. Uno su tutti: quello del precariato. Continuare a gestire i precari della Regione, degli Enti Locali, della Sanità e di chissà quante altre realtà, – aggiunge Caracausi – come merce di scambio elettorale, rimpallati di proroga in proroga è una pratica ignobile. Occorre prendere atto che occorre un’azione concertata tra tutte le forze politiche e le forze sindacali, per porre fine a questa piaga”. Ma non solo precari. Altro “tema caldo” è quello della Sanità siciliana, “che non può essere vista – spiega Caracausi – come un affare privato. La riforma del sistema sanitario, non può essere una occasione per creare ulteriori strumenti di potere e di controllo sociale ma come importante occasione per ricostruire un clima di fiducia tra i protagonisti del sistema, cioè i cittadini, gli operatori, il personale sanitario, il management sanitario e i politici”. E ancora, imminente è la riforma delle Province, che lascia “troppe ombre sul futuro dei dipendenti” e attualissima e urgente è la difesa dei dipendenti regionali “troppe volte offesi e additati come i responsabili delle inefficienze della macchina amministrativa. Inefficienze che sono, invece, solo il segno chiaro del fallimento della classe dirigente politica della Regione siciliana”.