PALERMO – Un lockdown alle spalle, il vincolo del distaziamento fisico, burocrazia spesso sfiancante per il cittadino: lo scenario del coronavirus ha “messo sul piatto il dramma del nostro tempo: quello dell’accessibilità” alle risorse digitali. Lo dice l’assessore all’Innovazione, Paolo Petralia Camassa, nell’introdurre e motivare “Palermo è sicurezza. La città che cura e si cura”, documento programmatico della giunta Orlando sugli eventi di medio-lungo periodo dopo l’emergenza Covid-19. Con l’assessore, in una conferenza stampa a Palazzo delle Aquile, anche il direttore dell’azienda informatica partecipata del Comune Sispi, Salvatore Morreale, e la dirigente generale dell’Area innovazione del Comune, Licia Romano. In conferenza è stato presentato anche il Piano triennale per l’informatica, adottato in giunta la settimana scorsa.
“Non parliamo solo di digitale – dice subito l’assessore –. Col documento abbiamo introiettato l’innovazione non solo nell’informatica, ma passando anche da tutte le caratteristiche tipiche di una città, dai giardini al Suap. Il capitolo 14 ha il titolo ‘Far ripartire la macchina con più sprint e maggiore innovazione’: spesso si commette un errore a pensare che digitalizzando si vada necessariamente più veloce, o a immaginare la digitalizzazione come soluzione a problematiche dell’amministrazione”, soprattutto se “gli strumenti dell’amministrazione soffrono del problema della conoscibilità. Col supporto della Sispi ci siamo interrogati su questo: il Comune già prevede un’offerta online che non è seconda a nessuno in Italia, ma abbiamo notato che molti cittadini non sono consapevoli di questa offerta. Potremmo digitalizzare qualsiasi cosa ma, se le persone non lo sanno, non abbiamo fatto nulla”.
“Ecco perché stiamo pensando a un doppio canale dove prevedere la promozione dei servizi al cittadino online – spiega Petralia Camassa –. In che modo? Da un lato con lo strumento una tantum del webinar, che si utilizza a mo’ di seminario per spiegare l’esistenza, l’importanza e i vantaggi di un servizio online offerto; dall’altro con un sistema di tutorial che possa consentire in modo agevole di conoscere e accedere al servizio online. Su questo non mi tiro indietro: molte persone mi hanno chiesto con tono critico quali fossero questi servizi, ma ad esempio le prenotazioni in piscina stanno funzionando e hanno dato maggior serenità nella turnazione”; lo stesso varrebbe “per ville e giardini, dove la prenotazione online ha consentito una agevole fruizione degli spazi verdi della città”, mentre “al mercato ortofrutticolo l’esperimento dell’ingresso con codice qr, dopo le normali polemiche iniziali, ha dato vantaggi.
“Ma ci sono altri tentativi già riusciti: l’assistente virtuale è uno dei sistemi sperimentati ogni giorno, in sostanza un sistema tecnologico integrato a un sito che consente una risposta immediata a una serie di domande in questo caso sul Covid-19. Questo strumento – anticipa Petralia Camassa – in prospettiva potrà avere molto presto un carattere multifunzionale: per esempio stiamo provvedendo a usarlo nel pagamento dei tributi e prevediamo possa dare indicazioni sui siti storici della città”.
Sul piano informatico triennale, altra sfida per il Comune, “abbiamo cercato di essere realisti, ma sognando”, afferma l’assessore. Uno dei punti di partenza è stato l’Ufficio relazioni con il pubblico: “Abbiamo dovuto fare una riflessione: cosa dev’essere l’Urp? Quale dev’essere il suo futuro? L’esempio che ci siamo fatti riguardava il cambio di residenza: oggi in sostanza si aprono tre diverse pratiche, ma per esempio si potrebbe anche registrare una volta la carta d’identità per la pratica, e questo ‘pezzo’ potrebbe essere inglobato in una pratica principale che riguarda il cittadino.
“È previsto anche un sistema che possa dare visivamente il tracking di una pratica – prosegue –. Perché quando inviamo un pacco possiamo vedere a che punto è, mentre quando si tratta di pratiche rivolte agli enti locali no? È una domanda che trova risposta nel piano triennale: un sistema che consente al cittadino di verificare dove si trova la pratica, fondamentale anche in termini di trasparenza. Il grande passo da compiere è innanzitutto che l’innovazione in generale entri nelle agende politiche; e poi, mi ripeto, questi servizi non servono se non sono fruibili”.
Licia Romano, dirigente generale dell’Area innovazione, parla di “un impegno iniziato già da alcuni anni, che arriva in un momento particolare: siamo appena usciti dal lockdown e ci siamo ritrovati in due mesi ad accelerare i tempi, ma il lockdown ci ha trovati pronti: carta d’identità elettronica, il sistema PagoPA, ma anche le prenotazioni e in generale l’organizzazione e uno smart working assolutamente produttivo”. Ecco perché secondo Romano “l’approvazione era un atto dovuto, e ora i finanziamenti del Pon Metro e dell’Agenda urbana renderanno l’amministrazione digitale a 360 gradi. Ma per quanto possa esserci l’impegno politico e della Sispi, poi ogni ufficio deve fare la propria parte – puntualizza –. Nella dematerializzazione degli atti, ognuno darà il proprio apporto; comporterà una semplificazione delle procedure, un’accelerazione perché lavorando su piattaforme il tempo si velocizza, e trasparenza perché tutto sarà monitorato e in ordine cronologico. Il Decreto semplificazioni ci trova preparati, anzi l’abbiamo praticamente anticipato col Piano triennale, e possiamo procedere con maggiori garanzie”.
L’ingegnere Morreale, che con Sispi ha curato la parte tecnologica, definisce lo strumento una “leva di trasformazione in meglio” che nasce “da volontà e indirizzi chiari. Sono stati già realizzati servizi per la cittadinanza e per l’impresa, ma bisognava partire dagli uffici realizzando condizioni che ci permettono ancor di più di rafforzare i servizi”. I temi del documento “possono ricondursi a un unico contesto: provare e riuscire a rendere la nostra città un po’ più smart. Riuscire a rendere trasversali i procedimenti della pubblica amministrazione, provando a mettere il cittadino al centro della vita dell’amministrazione, e provando a concatenare tra di loro gli atti formali”. Morreale poi torna sul concetto di Urp, che “in questa chiave non dev’essere più pensato come un luogo, un sito o un telefono attraverso il quale ottenere l’informazione ‘quale modulo mi serve’, ma come il posto dove si viene a conoscenza dell’iter di una pratica saltando dei passaggi fisici. E se per qualche ragione ho bisogno di un’informazione specifica – aggiunge – potrò rivolgermi all’Urp, luogo dove trovo l’informazione o il dato necessari a completare il percorso”.
“Nel piano ci sono altre dimensioni, fra cui certamente il potenziamento di alcuni servizi dislocati sul territorio – specifica il direttore generale della Sispi –. La città ha una rete di wifi libero già abbastanza estesa, che andrà interpretata non solo come un servizio di base per connettersi, ma anche aggiungendo servizi comunali da ottenere in una fascia protetta e tutelata attraverso lo smartphone”. Parte integrante del piano inoltre è la sicurezza della città, con “un diffuso sistema che parte dalla base della videosorveglianza e attraverso l’intelligenza artificiale può rilevare dati sul traffico o, in questo periodo di Covid, anche sugli assembramenti. Ecco perché Palermo ‘sicura’ e ‘si cura’: non solo sicurezza pubblica, ma anche dal punto di vista dell’organizzazione”. Che è uno dei fattori, secondo Morreale, “che porteranno la città a riconquistare aree come turismo e filiere delle proprie produzioni”.