“La Chinnici si è dimenticata di noi”. “Io rappresento tutti i lavoratori, a prescindere dalle sigle”. È botta e risposta tra il sindacato Cobas Codir e l’assessore regionale alla Funzione pubblica. Al centro della polemica, la spinosa questione del rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali. L’altro ieri, dopo un incontro in Prefettura con la maggior parte delle sigle sindacali ( Cgil, Cisl, Uil, Sadirs, Ugl e Siad), l’impegno a rivedersi lunedì 30. Un segnale che è stato interpretato dai sindacati, anche se con molta cautela, come un’”apertura” a quel rinnovo atteso, in alcuni casi, dal 2005.
“L’assessore Chinnici, irritualmente, – attaccano i Cobas Coidr – ha deciso di non convocare alla seduta le organizzazioni sindacali più rappresentative dei regionali che non erano firmatarie di questa richiesta: il Cobas/Codir per il comparto non dirigenziale e il Dirsi per la dirigenza. Si prende atto della volontà dell’assessore – aggiunge il sindacato – di non volere affrontare le questioni su cui il Cobas-Codir ha, da tempo, rivendicato la necessità di un confronto: tale atto discriminatorio si commenta da solo e mette in luce, ancora una volta, le qualità di questo ‘tecnico’ prestato alla politica che – così facendo – appare bisognoso di nascondersi dietro atti formali per sfuggire al confronto democratico con la totalità delle organizzazioni dei lavoratori”.
E la critica dei Cobas va al di là della seduta di lunedì: “Da luglio del 2011 – scrivono i segretari regionali del sindacato, Dario Matranga e Marcello Minio – il governo regionale ha di fatto interrotto le relazioni sindacali con tutti i sindacati avendo congelato i fondi per i contratti di lavoro scaduti dal dicembre 2005 (vincolandoli per il finanziamento della spesa sanitaria, nelle more del finanziamento statale). Questa scelta ha smentito le assicurazioni che lo stesso assessore alla funzione pubblica aveva più volte dato alle organizzazioni sindacali, escludendo espressamente qualsiasi congelamento delle somme necessarie per i rinnovi contrattuali. In più, sempre il governo regionale – aggiungono – ha, di fatto, bloccato (con la delibera di giunta del 13 settembre 2011) i meccanismi che avrebbero dovuto consentire un riassetto organizzativo dell’apparato amministrativo a partire dalla riclassificazione del personale. Il Cobas/Codir ha più volte comunicato il profondo stato di disagio del personale a fronte di scelte che danneggiano i lavoratori regionali mentre, invece, l’azione del governo sembra contraddistinguersi per la “larga manica“ nei confronti di consulenti esterni, amici e parenti. Proprio per questi motivi – concludono – il Cobas/Codir ha proclamato lo stato di agitazione di cui solo la dottoressa Chinnici sembra non essere informata”.
Ma la replica dell’assessore non s’è fatta attendere: “Sono l’assessore di tutti i dipendenti regionali, a prescindere dalla loro appartenenza alle varie sigle sindacali, – ha detto Caterina Chinnici – e quindi tutelo tutti, senza discriminazione alcuna. I miei uffici di diretta collaborazione hanno provveduto a convocare, per lunedì 30 gennaio, le organizzazioni sindacali che ne hanno fatto richiesta (Cgil, Cisl, Uil, Sadirs, Ugl e Siad) e chi era presente (Dirsi) in prefettura all’incontro sulle ‘procedure di conciliazione e raffreddamento’ per il rinnovo del contratto di lavoro”.
“È noto a tutti – ha aggiunto – che già da oltre un anno questo assessorato ha attivato, per quanto era nei suoi poteri, un’interlocuzione costante con l’Aran Sicilia, per l’aspetto giuridico, e con l’assessorato dell’Economia, per quello contabile e i vincoli di bilancio. È di tutta evidenza, infatti, che la conclusione dei rinnovi contrattuali è subordinata alle valutazioni di diversi rami d’amministrazione, che devono valutarne la compatibilità finanziaria in relazione agli oneri da sostenere. In questa circostanza, – ha concluso l’assessore – c’è da chiedersi, infine, perché il Cobas-Codir, nello spirito di un corretto rapporto istituzionale non abbia chiesto la convocazione così come gli altri sindacati. In ogni caso, rimane la mia disponibilità, come sempre, ad ascoltare tutti e a trovare soluzioni condivise”.