Comandavano dal 41 bis | Cinque ordinanze per i Madonia - Live Sicilia

Comandavano dal 41 bis | Cinque ordinanze per i Madonia

Altre cinque ordinanze di custodia, emesse dalla Dda di Palermo ed eseguite dal Ros dei carabinieri, nei confronti del clan Madonia di Resuttana, a Palermo. L'indagine rappresenta la prosecuzione dell'indagine "Rebus" che lo scorso novembre svelò come i Madonia, dal carcere, contiunassero a comandare sul loro territorio

Carabinieri del Ros hanno notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di cinque indagati per associazione mafiosa ed altri reati al regime del 41 bis.

I destinatari del provvedimento sono Antonino Madonia, condannato per gli omicidi di Pio La Torre e del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa; Giuseppe Madonia, condannato per l’omicidio del capitano dei Carabinieri Emanuele Basile; Salvatore Madonia, ritenuto responsabile di numerosi omicidi tra cui quello dell’agente di polizia Natale Mondo e dell’imprenditore Libero Grassi; Nicolo’ Di Trapani, indicato da piu’ collaboratori di giustizia come appartenente al gruppo di fuoco di Leoluca Bagarella, e riconosciuto colpevole dell’omicidio dell’agente di Polizia Penitenziaria Giuseppe Montalto; Giuseppe Guastella, anch’egli indicato da piu’ collaboratori di giustizia come appartenente al gruppo di fuoco Bagarella e condannato per l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo.

L’indagine rappresenta la prosecuzione dell’operazione “Rebus”, che il 25 novembre dell’anno scorso aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque indagati per gli stessi reati, nonche’ al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 15 milioni di euro.

La prolungata attività investigativa condotta sul mandamento palermitano di Resuttana, aveva documentato il perdurante ruolo di vertice della famiglia Madonia nelle strategie di Cosa Nostra. È stato accertato come “Francesco Madonia (deceduto il 09.03.2007), prima, ed in seguito i figli Antonino, Giuseppe e Salvatore, nonche’ il cognato di quest’ultimo, Nicolo Di Trapani, e Giuseppe Guastella, benchè detenuti e sottoposti al regime del 41 bis, abbiano continuato a dirigere l’organizzazione, tramite i periodici colloqui con i congiunti ed un fitto scambio di corrispondenza”.


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