PALERMO – “Ho solo avuto il coraggio di palesare una valutazione politica differente rispetto a quella dei miei colleghi e sono stato messo alla berlina. Ho in sostanza evidenziato, una posizione che rappresenta una cospicua parte degli elettori del 5 stelle, ovvero una posizione meno oltranzista sulla necessità di far partire un governo”. Lo dice il vice presidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana Antonio Venturino che è stato espulso dal Movimento 5 Stelle.
“Sono stato il primo – spiega – ad aver rinunciato a monte ad oltre il 50% percento del proprio stipendio. E’ di 20.309,53 lo stipendio lordo che spetterebbe alla carica della Vice Presidenza all’Ars, ne ho percepiti ogni mese meno della metà, e di questi oltre 13 mila li ho versati nel calderone del microcredito. A marzo non mi è rimasto nulla – continua Venturino – ed ho capito che se si vuole svolgere serenamente un mandato istituzionale non posso sottopormi alla gogna mediatica di chi mi attacca sul perché una settimana ho speso 50 ed una 80 per il carburante. La rendicontazione è stata per me uno strumento di trasparenza importantissimo, ma quando questa deve trasformarsi in morbosità voyeuristica sulla mia vita è con sommo rammarico che devo fare un passo indietro, e forse nel movimento dovremmo farlo tutti”.
“A proposito della mia epurazione – conclude – ricordo che lo stesso sistema giudiziario mondiale, prevede diversi gradi, prima di appurare che uno debba andare in galera, non basta un sospetto per determinare la colpevolezza di un altro”.