PALERMO – Non solo il bar Lincoln. Dopo lo sgombero del locale di piazza Giulio Cesare per una morosità nei confronti del Comune di oltre 250mila euro, l’amministrazione si prepara a una stretta nei confronti di altre quattordici attività che occupano immobili comunali e sono in arretrato con gli affitti, per una cifra totale di circa un milione e mezzo di euro. La mancata messa in regola comporterà lo sgombero dei locali, che verranno affidati di nuovo ad attività commerciali.
Il pugno duro nasce in seguito a una verifica da parte del Patrimonio comunale di tutti i beni dell’amministrazione dati in affitto, per verificare la regolarità dei pagamenti. Durante questa attività d’analisi sono stati trovati quindici grandi morosi, che devono circa un milione e mezzo al Comune. “Di questi, il più grande era il bar Lincoln, che doveva oltre 250 mila euro – dice l’assessore al Bilancio Antonio Gentile – nel tempo il titolare ha chiesto delle rateizzazioni del debito, ma poi non le ha mai onorate”. Il regolamento comunale prevede che i debitori possono mettersi in regola con una rateizzazione, ma superati i 25 mila euro si deve presentare una fideiussione. “Il titolare del bar Lincoln ha chiesto la rateizzazione ma non ha presentato garanzie, e quindi abbiamo deciso di riprendere possesso del locale”.
La stessa dinamica potrebbe presentarsi per altri grandi morosi diffusi in varie parti della città. Si tratta di bar, parcheggi e altre attività con una media di 100 mila euro di debito nei confronti nel Comune, a cui in questi giorni vengono notificate le ingiunzioni di pagamento. “Se faranno un piano di rateizzazione coperto da garanzie – dice Gentile – allora non procederemo oltre, altrimenti dovremo procedere allo sgombero dei locali”. A quel punto, precisa Gentile, gli immobili verranno affidati di nuovo ad attività commerciali: “Si farà un’asta pubblica, come da procedura, e i locali verranno affittati ad altri soggetti”.
La storia di chi è debitore nei confronti del Comune, però, non finisce con lo sgombero. “È chiaro – dice Gentile – che nel momento in cui vengono lasciati gli immobili il debito non si estingue. Si procederà con il recupero delle somme affidando la procedura a Riscossione Sicilia”.