Comunicazione e ufficio stampa |L'affondo di Notarbartolo - Live Sicilia

Comunicazione e ufficio stampa |L’affondo di Notarbartolo

Dure accuse da parte del consigliere del Pd che, partendo dall'interrogazione sulla pista ciclabile, e replicando a quanto diffuso da Palazzo degli elefanti, è arrivato fino alla gestione dell'ufficio stampa. IL VIDEO

consiglio comunale
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CATANIA – E’ ancora l’ufficio stampa del Comune a tenere banco in Consiglio comunale. Oltre a due argomenti in particolare, legati alla cronaca recente: la “distrazione” dei fondi per la realizzazione della pista ciclabile per abbellire il Nodo Gioeni, sfigurato da oltre due anni, e la “passeggiata” con giornalisti al seguito del sindaco Bianco al lungomare. Delle tre questioni, che apparentemente non sembrano collegate, ha parlato a lungo l’esponente del Partito democratico Niccolò Notarbartolo che, partendo dall’interrogazione sulla pista ciclabile, e replicando a quanto diffuso da Palazzo degli elefanti, è arrivato fino alla gestione dell’ufficio stampa, accusato di diffondere notizie non vere.

E questo, proprio a proposito delle cifre per la realizzazione della pista ciclabile – quasi 3 milioni e mezzo per costruire appena 1 chilometro e qualche centinaia di metri – oltre che per quanto contenuto nel comunicato di replica a quello diffuso dallo stesso consigliere, nel quale è scritto che l’amministrazione avrebbe ascoltato “anche le associazioni che si occupano di mobilità sostenibile”.

“Bisogna rispondere alle assurde comunicazioni fatte alla stampa da questo Comune – ha tuonato il consigliere. Scrivono di una riunione con le associazioni, che però non ne sanno nulla.L’hanno forse fatta in segreto?”. E ancora “Hanno smentito le cifre che ho diffuso, ma l’assessore si è scusato, dicendo che lui è fuori Catania e che le cifre sono reali – ha aggiunto mostrando l’sms inviato da Luigi Bosco, titolare dell’assessorato ai Lavori pubblici. Allora il problema è quello dell’ufficio stampa che si permette di fare cose incredibili – ha continuato – e trovo disgustoso il modo in cui esercita il ruolo. Un addetto stampa non può scrivere falsità. Vengono messe parole in bocca ai miei colleghi che mi insultano. È un uso disonesto e inaccettabile dell’informazione. È lo stesso che ha consigliato al sindaco quello a cui abbiamo assistito: una buffonata. Andare in giro con i giornalisti al seguito – ha ribadito – è una buffonata”.

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