Non solo imputazione coatta per concorso in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dal presunto favoreggiamento di Cosa Nostra. Con la decisione di giovedì scorso, il gip Luigi Barone ha scorporato una parte delle accuse sulle quali era stato chiamato a pronunciarsi, disponendone l’archiviazione per estinzione del reato, causata dalla prescrizione. Se quindi su una parte delle accuse si dovrà procedere all’imputazione coatta, per ben quattro episodi di “reati elettorali”, nonostante la contestazione dell’aggravante di aver favorito la mafia, Barone è stato costretto a constatare l’avvenuta prescrizione. Sono stati così archiviati i “reati elettorali relativi alle europee del 1999 e del 2004, alle amministrative e provinciali del 2003 ed alle regionali del 2006”. Una prescrizione che non sarebbe scattata se la decisione fosse arrivata subito dopo la conclusione delle indagini Iblis del 2010.
Recita l’ordinanza: “Sussiste per tutti i fatti ora in esame, la circostanza aggravante prevista dall’art. 7 l. 102/91, risultando, allo stato, gravi indizi in merito al consapevole contributo offerto dai fratelli Lombardo all’associazione mafiosa Cosa Nostra etnea cui si erano rivolti stipulando in occasione delle varie tornate elettorali gli ormai noti patti di scambio. Sussiste altresì l’aggravante anzidetta per le modalità attraverso cui gli uomini d’onore, cui i Lombardo si rivolgevano di volta in volta, si attivavano per procacciare voti ai predetti”.
E ancora, scrive Barone: “Sul punto, osserva questo decidente, che il successo tramite cui gli esponenti di Cosa Nostra riuscivano a procacciare voti in favore dei Lombardo non lo si può ridurre al denaro e ai generi alimentari che gli stessi elargivano ai terzi contattati, essendo di tutta evidenza che a monte la riuscita dell’operazione dipendeva dal potere di assoggettamento che gli uomini d’onore era in grado di esercitare sia all’interno che all’esterno del sodalizio”.
Nonostante queste valutazioni, però, è scattata l’archiviazione. Una “morte processuale” dalla quale, come LiveSicilia ha raccontato sabato, solo l’episodio delle regionali avvenute il 13 e 14 aprile del 2008, che vede i fratelli Lombardo imputati coatti con l’aggravante di aver favorito la mafia.
Intanto, domani prosegue il processo per voto di scambio semplice. In questo troncone della vicenda, Angelo e Raffaele Lombardo sono accusati di aver “determinato esponenti del clan Santapaola e Cappello al sostegno dell’Mpa per le politiche del 13 e 14 aprile 2008”. Nell’aula del tribunale monocratico di Catania sfilerà il collaboratore di giustizia Eugenio Sturiale, ex elemento di spicco del clan Ercolano-Santapaola che ha già parlato del presunto pestaggio di Angelo Lombardo, definito “masculo” per non aver denunciato i picciotti che avevano organizzato la presunta spedizione punitiva. Aggressione che Angelo Lombardo ha sempre negato. A sostenere l’accusa saranno i pm Michelangelo Patanè e Carmelo Zuccaro.
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