L’Italia soffre la recessione, la feroce stretta creditizia, la bassa redditività. I dati di Confindustria parlano chiaro: il Paese arretra, la produzione scivola da quinta a ottava
scavalcata da India, Brasile e Corea Sud. E’ “a rischio la stessa sopravvivenza di parti importanti dell’industria”. Per ripartire bisogna “puntare su investimenti di lungo periodo e
riequilibrare il carico fiscale per favorire i consumi”. Eurostat conferma la crescita zero per il Pil dell’Eurozona, dove l’Italia risulta fanalino di coda preceduta solo da Ungheria e Repubblica Ceca.
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