PALERMO – Al via le procedure di stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di bonifica. A comunicarlo è l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, dopo il confronto di questa mattina con commissari e dirigenti degli enti consortili della Sicilia orientale e occidentale.
“Dal primo dicembre prossimo – dice Sammartino – verranno stabilizzati tutti quei lavoratori che ne hanno diritto in base alle graduatorie esistenti, così come previsto dall’articolo 9 della legge 31/2025 recentemente approvata all’Assemblea regionale siciliana”.
Un annuncio che l’assessore definisce “un risultato importante”, in grado di migliorare l’efficienza dei servizi rivolti alle imprese agricole e allo stesso tempo garantire “maggiore stabilità economica ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Sammartino aggiunge inoltre che “già dalla prossima settimana, gli altri operai stagionali inizieranno a svolgere le 23 giornate lavorative aggiuntive previste dalla norma per quest’anno, mentre dal 2026 verranno impiegati per 156 giornate all’anno”. La misura punta a rafforzare l’operatività dei Consorzi e a ridurre la precarietà che da anni caratterizza il settore.
La Fai Cisl Sicilia: “Risultato frutto del confronto”
Sul punto interviene il segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti, sottolineando come questo risultato “sia frutto di un serrato confronto fra il governo regionale e le parti sociali”. “Grazie alla partecipazione attiva del sindacato e all’impegno profuso dall’assessore al ramo – aggiunge Scotti – è stata individuata una soluzione pratica e funzionale che da un lato tutela i lavoratori dei consorzi di bonifica, dall’altro sostiene un settore indispensabile per tutto il tessuto economico e produttivo dell’isola, in particolare rispetto alla prevenzione del dissesto idrogeologico e alla mitigazione degli effetti della siccità. È certamente un primo passo che va nella direzione di quanto noi da tempo sosteniamo ovvero della necessità di trovare soluzioni efficaci per il sistema agricolo siciliano, che ancor oggi è un pilastro importantissimo della nostra economia, quindi è necessario che il problema sia al centro dell’agenda politica siciliana”.

