PALERMO – Dopo quella dell’attuale assessore alla Funzione pubblica Nicola Vernuccio, ecco arrivare a Live Sicilia un’altra relazione finale (altre due, a dire il vero) sull’attività svolta dai consulenti dell governo Lombardo. Stavolta è il turno di Alessandro Dagnino, avvocato tributarista e docente all’Università di Palermo, chiamato nel settembre del 2010 dall’assessore all’Economia Gaetano Armao per una consulenza riguardante il quantomai attuale tema delle partecipate regionali. Per quell’incarico annuale, la Regione ha speso 29.952,00 euro. “Ma il mio lavoro – precisa il consulente – consentirà all’amministrazione di risparmiare milioni di euro”.
Tutto spiegato nelle relazioni che trovate in allegato. Inviate al nostro giornale dopo che il consulente ha “ricevuto autorizzazione in tal senso dall’Assessore regionale alle finanze e dal Dirigente del Servizio partecipazioni della Regione. Raccolgo quindi l’invito di Live Sicilia, – dice Dagnino – allegando le relazioni dell’attività svolta come consulente del predetto Servizio negli anni 2010 e 2011”.
Ma non solo. Dagnino vuole raccontare anche la genesi di quella consulenza: “Sono stato selezionato – spiega – attraverso un bando per soli titoli per due consulenti, pubblicato dalla Regione nel 2010, all’esito del quale sono stato collocato primo in graduatoria. In particolare, – aggiunge – l’attività è consistita nell’individuazione delle condizioni giuridico-tributarie che consentano alla Regione di ottenere l’esenzione dall’Iva per le prestazioni di servizi effettuate in suo favore dalle società partecipate, attraverso la trasformazione delle stesse in società consortili. All’esito dell’indagine ho predisposto, nell’interesse della Regione, apposito atto di interpello all’Agenzia delle entrate, che è stato integralmente accolto con atto della Direzione centrale normativa”.
Un lavoro i cui frutti sarebbero subito stati raccolti dall’amministrazione regionale, impegnata nel riordino delle società partecipate: “La Regione – spiega infatti Dagnino – ha adottato lo schema sopra descritto con riguardo alle società Seus e Sas, che infatti possiedono la forma delle società consortili, e questo le consente di ottenere risparmi di cassa che orientativamente potrebbero quantificarsi, soltanto per la Sas nell’ordine di oltre un milione di euro l’anno”.
Per il consulente, poi, il lavoro svolto in quell’anno non è stato soltanto “utile” alla Regione, ma anche, in un certo senso, innovativo: “Per quanto mi risulta, – dice infatti – l’interpello in questione è stato il primo in Italia sull’argomento e potrebbe costituire un modello per la riorganizzazione delle partecipate di ogni ente pubblico, tant’è che anche il Comune di Palermo, probabilmente sulla base di questo precedente, sembra indirizzato ad adottare il modello della società consortile per la Gesip, al fine di realizzare i conseguenti risparmi fiscali. Al termine del rapporto di consulenza – conclude Dagnino – ho accettato di svolgere per diversi mesi, a titolo gratuito, ulteriori importanti e frequenti attività per il Servizio partecipazioni”.