(A.S.) Più di un milione e duecentomila euro di spesa nel solo 2011. Oltre otto milioni di euro dal 2007 a oggi. Sono questi i numeri che riassumono il peso delle consulenze esterne riferibili alla Regione siciliana.
A diffondere questi dati, che insieme a tanti altri riguardanti lo stato di salute della macchina amministrativa regionale saranno al centro del convegno “Una Regione più efficiente – risorse e ostacoli” previsto per domani alle 9 presso il Grand Hotel et Des Palmes di Palermo, è la Cisl. Il sindacato lancia un vero e proprio allarme: troppi incarichi esterni a fronte di una disponibilità di personale sufficiente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
“Oltre 1 milione e duecento mila euro destinati alle consulenze esterne solo nel 2011 e assenza di profili professionali dei dipendenti regionali. La Regione Siciliana rischia il collasso”, dichiarano Angelo Fullone e Gigi Caracausi della Cisl Funzione Pubblica.
All’incontro, che vedrà le conclusioni del segretario generale Usr – Cisl Sicilia Maurizio Bernava (nella foto), parteciperanno anche l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao e il dirigente generale del dipartimento della Funzione Pubblica, Giovanni Bologna.
E nel corso dell’incontro verranno snocciolati numeri utili a fotografare il presente e il passato prossimo della Regione siciliana. Dal 2007 a oggi, come detto, la spesa per le consulenze sfonda il tetto degli otto milioni di euro.
Il “picco”, secondo la Cisl, nel periodo 2007-2009 quando si è sfiorata quota 5,5 milioni. Nel 2010 e nel 2011 un lieve calo, (circa 1,2 milioni di euro per anno). Ma i numeri appaiono ancora più clamorosi se si confrontano col livello dei dipendenti regionali. Sempre in base allo studio della Cisl, sono oltre 3 mila i laureati tra dirigenti, funzionari e istruttori. Altri 250 sono in possesso di “laurea breve”. Insomma, le professionalità ci sono: perché tutti questi incarichi esterni?