ROMA – Una scia di consulenze pubbliche e incarichi, una “rete di interessi” che arriva fin dentro il Viminale. Il settimanale l’Espresso fa le pulci a Tiziana Miceli, moglie del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, “che ha appena avuto – scrive il settimanale, che anticipa un’inchiesta che uscirà domani, venerdì 17 aprile – cinque consulenze dalla Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici controllata dal ministero dell’Economia che fornisce servizi al ministero dell’Interno e a quello dello Sviluppo Economico”. Tra fine 2014 e l’inizio del 2015 lo studio della Miceli, RM-Associati, di cui risulterebbe socio anche Fabio Roscioli, avvocato di Alfano, secondo l’Espresso ha ottenuto altri cinque incarichi. L’ultimo in ordine di tempo è datato fine gennaio. La firma sull’assunzione di Tiziana Miceli è quella di Mauro Masi, amministratore delegato di Consap ed ex direttore generale della Rai all’epoca del governo Berlusconi.
Ma questi non sono gli unici incarichi ricevuti in passato dalla moglie di Alfano. Molte di questi sono arrivati dalla Sicilia, come quello da parte dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp) di Palermo e dalla Serit. In quest’ultimo caso Tiziana Miceli avrebbe difeso, in qualità di legale, gli interessi della società di riscossione tributi. Tutto questo insieme con il collega Angelo Clarizia, “socio in affari di Andrea Gemma, amico storico di Alfano”. Gli studi di Gemma e Clarizia hanno anche vinto un appalto da 630mila euro per i servizi legali dell’Expo.
