PALERMO – Incarichi con contenuti troppo generici. E relazioni dei professionisti altrettanto generiche e concise. Secondo la Corte dei Conti, ci fu “intollerabile negligenza e leggerezza funzionale” da parte di Giovanni Lo Bue, ex dirigente generale del dipartimento Comunicazioni e trasporti della Regione siciliana e oggi consigliere del Cga, nell’affidare due consulenze legali. Da qui la condanna: dovrà risarcire 64 mila e ottocento euro per il danno erariale che avrebbe provocato. La sentenza del collegio presieduta da Luciana Savagnone è di primo grado. Dunque sarà certamente appellata.
Per il momento passa la tesi del vice procuratore generale Giancluca Albo che aveva acceso i riflettori sugli incarichi assegnati nel 2010 agli avvocati Francesco Castaldi e Domenico Arcudi. La Regione aveva aderito ai progetti Italbank e Italmed che prevedevano lo studio di nuove soluzioni per il trasporto delle merci dalla Sicilia agli altri paesi del Mediterraneo. I due incarichi venivano giustificati con la necessità “di dover usufruire della consulenza di un giurista di comprovata esperienza e di chiara fama” e per studiare “le problematiche di natura tributaria e previdenziale connesse con le materie oggetto dell’attività del Committente”.
Secondo il pm contabile, leggendo i contratti, veniva fuori la “disarmante genericità contenutistica degli incarichi”. Insomma, bisognava avere obiettivi più chiari. E poi, non è detto che non si potesse incaricare il personale, evitando di ricorrere a incarichi esterni. Il collegio di primo grado gli ha dato ragione.