MESSINA – “L’autunno rappresenta un momento politico ancora più importante delle amministrative ma non intendiamo trascurare nulla né tantomeno alcuna svolta elettorale. Sia Palermo che Messina sono tappe da tenere sotto controllo. Noi vogliamo presentarci in autunno davanti al popolo siciliano con tutte le carte per prospettare un progetto politico di rilancio per tutta l’Isola”.
La stoccata a Giarrusso
Così il presidente nazionale del Movimento Cinquestelle Giuseppe Conte in visita a Messina (a sostegno del candidato di centrosinistra De Domenico) risponde ai cronisti. A riceverlo i deputati nazionale Francesco D’Uva, i deputati regionali Valentina Zafarana nonché vicesindaco designata e Antonio De Luca. Prima Conte si è concesso un summit alla Camera di Commercio provinciale dove lo hanno accolto i vertici dell’Ente Ivo Blandina e delle associazioni di categoria Sicindustria Pietro Franza e Confesercenti Alberto Palella (come si vede in foto da destra verso sinistra). Poi una stoccata a Dino Giarrusso. “Io non entro nel merito e nelle valutazioni dei singoli che hanno abbandonato il Movimento 5 Stelle – continua -. E in particolare dei singoli, come può essere Dino Giarrusso, che hanno dichiarato che quando si lascia il Movimento si lasciano anche gli incarichi istituzionali (in questo caso di europarlamentare) che si sono ottenuti tramite i pentastellati. Ognuno ha la coerenza che ritiene giusta”.
Rdc: Conte chiama in causa le regioni
Poi una battuta sul reddito di cittadinanza preso di mira da Giorgia Meloni in occasione della tappa messinese del suo tour elettorale. Conte chiede che si passi alla seconda fase operativa della misura socio-economica. “Sapete che sono stati stanziati a suo tempo dei fondi per i Centri per l’impiego? Ebbene, le assunzioni per questi enti sono state rinviate e qui i Governi regionali devono assumersi le proprie responsabilità prendendo spunto dalla Germania in materia di Politiche Attive. Non ci si può permettere di contestare lo strumento Reddito di Cittadinanza senza ricercare le vere motivazioni che hanno sospeso provvisoriamente il funzionamento del sistema perché altrove lo strumento è efficace”.