Contrada, è definitivo: 285 mila per ingiusta detenzione - Live Sicilia

Contrada, è definitivo: 285 mila per ingiusta detenzione

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi della procura generale e del ministero dell'Economia

PALERMO – Bruno Contrada deve essere risarcito per l’ingiusta detenzione. La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi della Procura generale di Palermo e del ministero dell’Economia.

Diventa definitiva la sentenza della Corte di Appello di Palermo che ha riconosciuto all’ex poliziotto un risarcimento di 285.000 euro.

Il giudizio si basava su un’altra decisione dei supremi giudici che nel 2017 – in ottemperanza di quanto statuito dalla Corte europea due anni prima nel 2015 – dichiararono “ineseguibile e improduttiva di effetti” la sentenza della Corte d’Appello di Palermo che condannò Contrada a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Contrada, per anni poliziotto in prima linea contro la mafia a Palermo, venne arrestato con l’accusa di concorso in associazione mafiosa il 24 dicembre del 1992. In primo grado fu condannato a 10 anni, ma la sentenza fu ribaltata in appello e il funzionario venne assolto.

L’ennesimo colpo di scena ci fu in Cassazione, quando l’assoluzione fu annullata con rinvio e il processo tornò alla corte d’appello di Palermo che, il 25 febbraio del 2006, confermò la condanna a 10 anni. La sentenza divenne definitiva nel 2007. Bruno Contrada, che aveva subito una lunga custodia cautelare in carcere, tornò in cella.

Il funzionario, tra il carcere e i domiciliari per motivi di salute, ha scontato tutta la pena. Nel 2015, però, i giudici europei condannarono l’Italia a risarcire il poliziotto, nel frattempo sospeso anche dalla pensione, ritenendo che Contrada non dovesse essere né processato né condannato perché all’epoca dei fatti a lui contestati (1979-1988) il reato di concorso in associazione mafiosa, non “era sufficientemente chiaro”.

“Poste in esecuzione le due sentenze”

“Dopo otto lunghi anni sono state poste in esecuzione le due sentenze della Corte europea dei Diritti dell’uomo – spiega l’avvocato di Contrada, Stefano Giordano – che hanno sancito che il procedimento a carico del dottore Bruno Contrada è stato fin dall’inizio illegittimo ed illegittima era la condanna, totalmente scontata dal mio assistito. La Cassazione ha messo una pietra tombale ad un massacro mediatico e giudiziario vergognoso e putrido che ci ha portati alla vittoria finale. Siamo giunti a tale risultato finale soltanto perché il dottore Contrada è rimasto vivo nonostante tutta la sofferenza inflittagli. Per quanto riguarda il nostro studio per la tenacia e la determinazione nonché la fede in Dio che mi ha sempre accompagnato nonostante tanti tristi momenti”.

Non è finita: “Oggi è giorno per goderci la vittoria processuale, ma da domani denunceremo alle autorità giudiziarie competenti tutte le violazioni della presunzione di innocenza commesse da appartenenti all’ordine giudiziario e da certo giornalismo idealizzato e politicamente orientato. Permettetemi di ringraziare anche per il suo contributo fondamentale l’avvocato Cristiana Donizetti mia, moglie, senza il cui prezioso lavoro non sarebbe stato possibile conseguire questo risultato”.


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