Controlli su case vacanze e B&B |Scoperte diverse attività abusive

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26 Maggio 2018, 17:06

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CATANIA – Controlli a tappetto su case vacanze e B&B catanesi. Nei giorni scorsi, il personale dei commissariati Nesima e Borgo-Ognina, su disposizione del questore, ha infatti eseguito numerosi controlli finalizzati a prevenire e reprimere il dilagante fenomeno delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere (B&B, case vacanze e abitazioni) non autorizzate che, di fatto, oltre ad arrecare un danno all’erario in termini di evasione fiscale, limitano l’attività investigativa dal momento che chiunque potrebbe trovare ospitalità in dette strutture senza doversi necessariamente registrare, eludendo in tal modo i controlli di polizia anche in materia di antiterrorismo. In alcuni casi è stato necessario anche l’intervento della Polizia Locale. 

Sono stati controllati principalmente i B&B della zona nord di Catania; che in tutti i controlli effettuati è stato accertato l’ampliamento abusivo delle attività recettizie in argomento i cui titolari avevano approntato, per essere affittate, più camere e più posti letto rispetto a quelli autorizzati. Ciò significa che certamente i titolari delle attività in questione abbiano dichiarato degli elementi strutturali inesatti occultando al fisco la reale ricettività della struttura e, alla luce di ciò, è stata informata l’Agenzia delle Entrate che potrà rideterminare i compensi incassati nell’esercizio dell’attività di B&B. 

Inoltre, così come previsto dall’art. 36 DPR 600/73 in materia di imposte e contributi, la documentazione probatoria acquisita è stata trasmessa alla Guardia di Finanza per gli ulteriori accertamenti tributari. In alcuni casi, sono state rilevate anche criticità in materia di sicurezza che verranno, a tal riguardo, segnalate all’ASP Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro). Altro fatto di rilievo è che il gestore di un B&B destinava la stanza, dove avrebbe dovuto risiedere per legge, a eventuali clienti e quindi pronta per essere locata. Per tali motivi, ai titolari è stata irrogata la sanzione amministrativa pecuniaria di cui all’art. 9 testo unico leggi pubblica sicurezza che punisce l’inosservanza alle prescrizioni dell’autorità che prevede una sanzione pecuniaria di circa 3.000 euro.

In altra circostanza e visti i problemi in materia di sicurezza, il titolare dell’attività è stato indagato in stato di libertà per reati in materia di sicurezza.

 

 

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26 Maggio 2018, 17:06

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